UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA
Dipartimento di Fisica e Astronomia Corso di Laurea
Magistrale in Astronomia
Tesi di Laurea Magistrale
Effetti di profondita ottica lungo il profilo
delle righe di Balmer dell’idrogeno in galassie
di tipo Narrow Line Seyfert 1
Relatore:
Prof. Piero Rafanelli
Co-relatore:
Dott. Giovanni La Mura
Laureanda: Sabrina Mordini
Matricola: 1061872
Anno Accademico 2016/2017
Indice
Introduzione 1
1 Sulla natura degli AGN e delle NLS1 3
1.1 Nuclei Galattici Attivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.2 Narrow Line Seyfert 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.3 Caratterizzazione tramite SED . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.3.1 Emissione Radio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
1.3.2 Emissione Infrarossa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
1.3.3 Emissione Ottica e Ultravioletta . . . . . . . . . . . . . 16
1.3.4 Emissione X . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
1.3.5 Emissione Gamma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
1.3.6 Le Narrow Line Seyfert 1 radio-loud . . . . . . . . . . . 27
2 Considerazioni teoriche sullo spettro dell’idrogeno 35
2.1 Le righe di emissione negli AGN . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
2.1.1 Modelli Teorici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
2.1.2 Modelli di fotoionizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . 38
2.2 Righe di ricombinazione e trasporto radiativo . . . . . . . . . 41
2.2.1 Righe ottiche di ricombinazione . . . . . . . . . . . . . 41
2.2.2 Effetti di trasporto radiativo in HI . . . . . . . . . . . 48
3 Analisi Dati 55
3.1 Il campione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
3.2 Creazione del modello con profilo Gaussiano . . . . . . . . . . 60
3.2.1 La procedura automatica . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
3.2.2 Casi particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
3
4 INDICE
3.3 Analisi delle componenti allargate . . . . . . . . . . . . . . . . 68
4 Risultati e discussione 73
Conclusioni 83
Appendice A 85
Appendice B 95
Appendice C 99
Bibliografia 103
Introduzione
Le galassie di tipo Narrow Line Seyfert 1 sono una sottoclasse degli AGN
di tipo 1 che mostrano un insieme di caratteristiche peculiari soprattutto in
banda ottica e UV. Sono oggetti relativamente rari con componenti allargate
relativamente strette rispetto a normali Seyfert 1, forte emissione di FeII, ed
emissione debole nelle componenti strette. Studi dettagliati sulle proprieta
ottive ed UV di questi oggetti sono limitati, e studi sulla loro Spectral E-
nergy Distribution che coprano ampie bande in una sola epoca sono quasi
completamente assenti. Questo tipo di dati risulta particolarmente utile per
testare e limitare i modelli proposti per queste sorgenti. Per comprendere
la natura di questi oggetti occorrono quindi dettagliate descrizioni del loro
comportamento tipico.
In questo lavoro di tesi ci si propone di analizzare le condizioni di profon-
dita ottica nella Broad Line Region in un campione di galassie Narrow Line
Seyfert 1 confrontando i profili delle componenti allargate delle righe Hα e Hβ
della serie di Balmer dell’idrogeno, tramite misure di larghezza a meta altez-
za. Considerazioni teoriche sugli effetti del trasporto radiativo sullo spettro
dell’idrogeno suggeriscono infatti che il profilo delle righe di emissione sia
influenzato dalla profondita ottica della regione in cui sono prodotte le righe
stesse. Mettendo allora a confronto il profilo di Hα e Hβ e possibile ottenere
informazioni piu dettagliate sulle condizioni del gas che produce le due righe.
Per quanto l’analisi manuale possa dare risultati piu precisi in termini di
modellazione del profilo delle righe spettrali, il procedimento risulta tipica-
mente molto lungo; si e allora scelto di sviluppare una procedura automatica
di modellazione con l’obiettivo di ricavare dati da un numero elevato di sor-
genti, cosı da ottenere informazioni generali sulle condizioni del gas nella
1
2 Introduzione
Broad Line Region delle Narrow Line Seyfert 1.
Nel seguito verranno introdotti gli AGN in generale, e le Narrow Line Seyfer 1
in particolare nel Capitolo 1, per poi proseguire con le considerazioni teoriche
sullo spettro dell’idrogeno che fanno da base allo studio proposto (Capitolo
2). Nel capitolo 3 verra descritta nel dettaglio la procedura elaborata per la
creazione del modello che vuole riprodurre il profilo delle righe Hα e Hβ, e dei
passaggi eseguiti per estrarre ed analizzare le sole componenti allargate delle
due righe. I risultati dell’analisi sono riportati nel capitolo 4. Infine, dopo le
conclusioni, sono riportati in Appendice A i risultati numerici del confronto
tra le larghezze a meta altezza delle componenti allargate delle due righe per
tutto il campione, mentre in Appendice B e C e possibile trovare dei grafici
di esempio che mostrano rispettivamente il confronto tra i dati sperimentali
e il modello prodotto, e il confronto tra i profili delle due righe.
1. Sulla natura degli AGN e delle
NLS1
1.1 Nuclei Galattici Attivi
Lo studio osservativo dei nuclei galattici attivi (o AGN) inizio con il lavoro di
Edward A. Fath al Lick Observatory nel 1908, quanto studiando i nuclei di
alcune delle piu brillanti “nebulose a spirale”, ora riconosciute come galassie,
osservo che la maggior parte presentava spettri con righe di assorbimento,
simili ad ammassi stellari, ma nello spettro di un particolare oggetto, NGC
1068, osservo ben sei righe di emissione, tra cui Hβ e altre cinque righe
la cui lunghezza d’onda era nota per la loro presenza negli sprettri delle
nebulose gassose. V. M. Slipher ottenne uno spettro migliore di questo stesso
oggetto nel 1917, e nel 1926 Edwin Hubble, nel suo studio sulle “nebulose
extragalttiche ”, individuo lo spettro a righe di emissione simile a quello delle
nebulose gassose di tre oggetti, NGC 1068, 4051 e 4151. Quasi due decenni
dopo, Carl K. Seyfert pubblico il suo importante articolo in cui dichiarava che
una piccola frazione di galassie mostrano spettri con molte righe di emissione
altamente ionizzate. Questi nuclei sono invariabilmente molto luminosi, e le
loro righe di emissione sono piu larghe delle righe di assorbimento negli spettri
delle galassie normali [Osterbrock, 1989].
Inizialmente gli AGN furono classificati sulla base di poche proprieta os-
servative, e ad esempio le galassie di Seyfert erano caratterizzate da larghe
righe di emissione provenienti da un nucleo molto luminoso ma piccolo in
dimensione (semi-stellare in aspetto), coprendo un ampio intervallo di ioniz-
zazione [Seyfert, 1943]. Lo sviluppo di nuove tecnologie ha poi permesso di
3
4 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
riconoscere un numero maggiore di oggetti differenti, e conseguentemente di
migliorarne la classificazione (vedi figura 1.1).
Figura 1.1: Schema di classificazione degli AGN a partire da proprieta ottiche[Caccianiga et al, 2008].
Gli oggetti identificati oggi come galassie di Seyfert furono i primi ad essere
classificati come AGN, e rappresentano la classe piu comune di galassie attive
presenti nell’universo locale. Le prime galassie di Seyfert furono scoperte, o
riconosciute, su spettri a fenditura di singole galassie, ma poiche solo una pic-
cola percentuale di galassie a spirale sono Seyfert, il numero totale di oggetti
trovati in questo modo all’epoca della spettroscopia fotografica era molto
basso. Si iniziarono a scoprire piu oggetti quando si passo allo studio degli
spettri di galassie con nuclei insolitamente brillanti, le cosiddette “galassie
1.1. NUCLEI GALATTICI ATTIVI 5
compatte ”, il cui spettro aderiva molto bene ai criteri di identificazione delle
galassie di Seyfert. Data la loro relativa vicinanza, le galassie di Seyfert sono
una classe di oggetti con dati osservativi molto buoni. In immagini dirette, le
galassie di Seyfert vengono distinte da galassie non attive per la presenza di
un nucleo brillante e puntiforme. In seguito, la classificazione di un oggetto
in AGN si baso sullo spettro del nucleo, e la presenza di righe in emissione
altamente ionizzate distingue le galassie di Seyfert da altre categorie.
Lo spettro di emissione delle galassie di Seyfert puo essere classificato in due
tipi differenti, seguendo uno schema inizialmente proposto da Khachikian e
Weedman (1974): nelle galassie Seyfert 1 (identificate anche come type-1
AGN, spettro tipico in figura 1.2) le righe di Balmer, e principalmente Hα,
Hβ e Hγ, appaiono allargate rispetto alle righe proibite come [OII] e [OIII],
o anche [NII], [NeIII] e [NeIV], con FWHM dell’ordine di 1÷ 5× 103 km s−1
per le righe allargate, e 5× 102 km s−1 per le righe proibite come [OIII], [NII]
e [SII], da cui le righe proibite, se anche piu strette di quelle allargate, risul-
tano comunque piu larghe delle stesse righe osservate in galassie di starburst.
Galassie Seyfert 2 o type-2 AGN (spettro in figura 1.3), d’altro canto, pre-
sentano righe permesse e proibite con approssimativamente la stessa FWHM,
tipicamente dell’ordine di 500 km s−1, simile alla larghezza delle righe proibite
nelle Seyfert 1.
Questa classificazione in due tipologie di galassie di Seyfert puo essere ul-
teriormente suddivisa: alcune galassie di Seyfert hanno il profilo delle righe
di emissione di HI che puo essere descritto come una componente allarga-
ta (come nelle Seyfert 1), su cui e sovrapposta una componente piu stretta
(come nelle Seyfert 2), ed e possibile osservare una grande varieta di intensita
relative delle due componenti, generando quindi una classificazione interme-
dia basata sui profili delle righe di HI: se entrambe le componenti possono
essere facilmente individuabili, si parla tipicamente di Seyfert 1.5; gli oggetti
in cui la componente stretta e molto forte e quella allargata e debole ma
comunque ancora visibile sono spesso definite Seyfert 1.8, se le componenti
allargate sono presenti sia su Hα che su Hβ, mentre se la componente allarga-
ta e visibile in Hα ma non Hβ sono definite Seyfert 1.9 [Osterbrock, 1977].
Questa suddivisione e ovviamente arbitraria, e con spettri in cui si ha una
basso rapporto segnale-rumore misurare la precisa larghezza delle righe risul-
6 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
ta difficile. Studi piu recenti [Trippe et al, 2010] mostrano come quasi il 50%
di Seyfert 1.8 e 1.9 siano in realta Seyfert 2 in cui il flusso di [NII] non e stato
preso correttamente in considerazione, portando ad una misura errata della
larghezza di Hα.
Questi due tipi di galassie di Seyfert sono oggi unificate sotto un unico mo-
dello, che ne interpreta le differene in base all’angolo di vista verso il motore
centrale dell’AGN [Antonucci & Miller, 1985].
Figura 1.2: Spettro ottico della Seyfert 1 NGC 5548, illustrato nel sistemadi riferimento della sorgente. Lo spettro mostra le righe di Balmer allargateHα, Hβ, Hγ e Hδ, e righe strette proibite come [O III], [O II] e [Ne III][Peterson, 1997].
1.1. NUCLEI GALATTICI ATTIVI 7
Figura 1.3: Spettro ottico della Seyfert 2 HE 0201-3029 (z=0.036). Lelunghezze d’onda indicate sono date nel sistema di riferimento di labo-ratorio. Da notare l’assenza delle componenti allargate, e la presen-za di [O III], [O I], [N II] e [S II], caratteristiche tipiche di Seyfert 2[Beckmann and Shrader, 2012].
8 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
1.2 Narrow Line Seyfert 1
Un importante sottogruppo delle galassie di Seyfert sono le Narrow Line
Seyfert 1 (NLS1) (vedi figura 1.4 per uno spettro tipico) che rappresen-
tano circa il 15% delle Seyfert 1 classificate tramite spettroscopia ottica
[Decarli et al, 2011].
Figura 1.4: Spettro ottico della Narrow Line Seyfert 1 HS 1747+6837B[Beckmann and Shrader, 2012]
Questi oggetti sono calssificati principalmente sulle proprieta delle righe di
emissione in banda ottica [Osterbrock and Pogge, 1985, Goodrich, 1989]. In
particolare si guarda a:
• larghezza delle righe permesse, solo leggermente piu larghe delle righe
proibite;
questo suggerisce la presenza di una Broad Line Region (BLR), con
densita o velocita inferiori alle normali Seyfert 1; in alternativa, lo
stesso effetto puo essere spiegato supponendo che le NLS1 siano viste
1.2. NARROW LINE SEYFERT 1 9
quasi completamente face-on, e con una geometria particolare della
BLR [Decarli et al, 2011, Taniguchi et al, 1999];
• presenza di forti righe di Fe II (multipletti centrati a 4750, 5190 e 5300
A);
probabilmente dovute alla presenza di una grossa quantita di gas in
regioni in cui l’idrogeno e solo parzialmente ionizzato in H+, ma in cui
il ferro e principalmente ionizzato in Fe+ ed emette numerose righe
originate dalle molteplici transizioni tra le complesse configurazioni e-
lettroniche dello ione. La larghezza di queste righe risulta essere legger-
mente inferiore rispetto alle H I, consistentemente con quanto osservato
in varie Seyfert 1, dove le righe di Fe II hanno FWHM equivalente o
leggermente inferiore a H I; l’emissione ottica di Fe II risulta inoltre
piu intensa che non nelle Seyfert 1;
• rapporto [OIII]/Hβ < 3 cioe maggiore di quanto osservato in Seyfert
1, ma comunque ben al di sotto della soglia di normali Seyfert 2 ;
• FWHM(Hβ) < 2000 km s−1, simile a Seyfert 1.9.
In figura 1.5 il dettaglio degli spettri di tre galassie di Seyfert con classifi-
cazioni differenti nella regione di Hβ, in cui si vede la marcata differenza di
larghezza della riga nei tre oggetti.
Per quanto riguarda le caratteristiche UV di questi oggetti, troviamo che il
rapporto CIV λ1549/Lyα risulta simile a quello presente nelle Seyfert 1, cosı
come la presenza di emissione blue wing, portando la larghezza di C IV e
Lyα a ≈ 5000 km s−1, compatibile con le Seyfert 1. Infine, la luminosita UV
delle NLS1 tende ad essere inferiore rispetto a normali Seyfert 1.
Le NLS1 tendono ad essere forti sorgenti di radiazione soft-X rispetto alle
normali Seyfert 1: tipicamente l’indice fotonico medio per le Seyfert 1 e
Γsoft ≃ 2.34 mentre nelle NLS1 si ha Γsoft ≃ 3.13. Si ha inoltre una cor-
relazione tra l’indice spettrale soft X e la FWHM di Hβ: nelle Seyfert 1,
FWHM(Hβ) maggiori portano ad avere spettri piu piatti, mentre al de-
crescere della FWHM di Hβ gli spettri possono presentare pendenze mag-
giori. Inoltre, nelle NLS1, un indice spettrale soft-X maggiore e legato ad
10 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.5: Confronto tra spettri della galassia Seyfert 1 NGC 3516, in basso,la NLS1 Mrk 42, al centro, e la Seyfert 2 Mrk 1066, in alto [Pogge, 2000].
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 11
un’indice maggiore anche in hard-X, ed in particolare si ha Γhard ≃ 2.1 per le
NLS1 contro Γhard ≃ 1.9 delle Seyfert 1. Osservazioni in soft-X suggeriscono
che l’oscuramento da polvere e trascurabile, in quanto non c’e evidenza di
un’alta densita di colonna per l’idrogeno neutro lungo la colonna galattica.
In regime radio, troviamo che i dati sono consistenti con quanto trovato per
le Seyfert 1, con un raggio radio medio non superiore a 300 pc per le NLS1,
contro un valore medio di 350 pc per le Seyfert 1.
Risultati simili si hanno anche nelle osservazioni in banda infrarossa, con
luminosita calcolate da IRAS (12µm, 24µm, 60µm e 100µm) simili alle
Seyfert 1 [Polletta & Courvoisier, 1999], ed in particolare il rapporto tra i
flussi in banda L (3.5µm) e la banda IRAS 25µm, sensibile all’orientamen-
to del toro di polveri, risulta in media simile tra le due classi di oggetti
[Taniguchi et al, 1999].
1.3 Caratterizzazione tramite SED
Per analizzare al meglio il fenomeno AGN e necessario studiarne le differenti
componenti che operano lungo tutto lo spettro elettromagnetico. Tipica-
mente uno spettro e dato dalla rappresentazione del flusso fotonico riportato
in funzione della lunghezza d’onda, della frequenza, o dell’energia. Que-
sta rappresentazione e pero utile solo per studiare una parte limitata dello
spettro elettromagnetico. Per avere invece uno sguardo d’insieme sull’intero
fenomeno si ricorre alla Spectral Energy distribution (SED). Gli spettri sono
rappresentati in legge di potenza, cioe il numero di fotoni in una banda ener-
getica per unita di tempo e unita di area segue la legge n(E) = n0E−Γ, dove
n0 e il fattore di normalizzazione della legge di potenza e Γ l’indice fotonico.
Il flusso energetico e allora dato dal flusso fotonico moltiplicato per l’energia
dei fotoni:
f(E) = En(E) = En0E−Γ = n0E
−Γ+1 = n0E−α (1.1)
dove α e detto indice energetico. Se vogliamo rappresentare l’energia emessa
per unita di energia in scala logaritmica, applichiamo
12 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
f(E)dE = f(E)EdE
E= Ef(E)d logE (1.2)
Quindi per rappresentare l’emissione energetica di una sorgente si va a rap-
presentare la funzione f(E)dE contro l’energia E, entrambe in scala logarit-
mica. Sono equivalenti le rappresentazioni in frequenza o lunghezza d’onda,
cioe Ef(E) = νf(ν) = λf(λ).
In questa rappresentazione uno spettro con indice fotonico Γ = 2 (o indice
energetico α = 1) risulta come una riga orizzontale ed e descritto come
piatto, mentre spettri con Γ < 2 sono crescenti (o steep) con l’aumentare
della frequenza, e Γ > 2 sono spettri decrescenti. Tipicamente una SED e
mostrata in unita di log νfν contro log ν, o usando la luminosita al posto del
flusso (log νLν vs. log ν). Nel secondo caso, la rappresentazione differisce
dalla prima solo per una traslazione dell’origine nell’asse y pari a log(4πd2L)
dove dL e la distanza di luminosita dell’oggetto. In questo modo il massimo
dell’energia emessa e situato ad una frequenza in cui si ha anche un picco
della SED.
Integrando la SED su un certo intervallo di frequenza si ottiene una misura
diretta dell’energia totale emessa dalla sorgente in quell’intervallo.
1.3.1 Emissione Radio
L’emissione radio e stata fondamentale per riconoscere gli AGN come una
classe a se stante di oggetti astronomici. Si ritiene che circa il 10% di tutti gli
AGN siano forti emettitori radio, e in questo caso, vengono identificati come
radio-brillanti (radio-loud). L’emissione radio consiste di una componente
compatta e una estesa, dovute in entrambi i casi a fenomeni di sincrotrone.
La parte estesa dell’emissione e legata ai jet, ed in particolare alla loro inte-
razione con il mezzo esterno, mentre la parte compatta, tipicamente definita
di nucleo, e irrisolta a scale inferiori all’arcosecondo, e si ritiene provenga
da un punto vicino al buco nero centrale, dove i jet diventano otticamente
sottili. In questo caso lo spettro risulta piu piatto che non per l’emissione
estesa, ed e tipicamente variabile in intensita.
Nella maggior parte delle galassie di Seyfert, la componente non termica
risulta debole o assente, come anche i jet in sorgenti radio-quiet (per le NLS1
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 13
con profilo radio-loud vedere sezione 1.3.6). In questo caso lo spettro ha
α ∼ 0.7 (per f ∝ ν−α) in questo intervallo di energie, e mostra un’alta
temperatura di brillanza (TB ≥ 105K). In molte Seyfert, l’emissione radio
sembra provenire dalla regione centrale dell’AGN, a meno di un kiloparsec
dal motore centrale. L’emissione radio potrebbe essere associata a processi
di formazione stellare vicino al nucleo, ma l’alta temperatura di brillanza e
inconsistente con questo modello. L’emissione di sincrotrone potrebbe essere
prodotta anche da un plasma elettronico di una possibile corona calda che
circonda il disco di accrescimento, supponendo la presenza di un forte campo
magnetico [Beckmann and Shrader, 2012, Netzer, 2013].
1.3.2 Emissione Infrarossa
Uno dei contributi principali all’emissione bolometrica degli AGN viene dall’in-
frarosso, nella banda da 1012 a 1014.5 Hz, o equivalentemente 1− 300µm. A
seconda del tipo di AGN, l’emissione IR puo consistere di componenti ter-
miche o non termiche. In oggetti radio-loud, l’emissione di sincrotrone che
produce il continuo radio e anche la principale sorgente di emissione IR, men-
tre in oggetti radio-quiet come le galassie di Seyfert la situazione e piu com-
plicata data la presenza di piu componenti termiche. Si tratta, in particolare,
di una combinazione di tre fattori:
• radiazione termica da polvere in un ambiente compatto vicino al nucleo
attivo;
questa componente, tipicamente definita toro, puo oscurare la visione
diretta del nucleo, portando a diverse caratteristiche osservative dei
diversi oggetti.
• continuo da polvere associata ad attivita di formazione stellare, o star-
burst;
questo e consistente con righe di emissione da macromolecole note
come idrocarburi policiclici aromatici (PAH), ma anche un continuo
tipicamente dovuto a polvere calda.
14 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.6: Spettro infrarosso della galassia Circinus, che ospita una Seyfert2. Lo spettro mostra righe di emissione dovute a processi di formazionestellare nella galassia ospite ad energie minori, mentre ad energie piu alte siha il contributo dell’AGN stesso [Beckmann and Shrader, 2012].
• righe di emissione aggiuntive dovute a specie atomiche o molecolari.
in questo caso gli spettri risultano complessi a causa dell’ampio nu-
mero di stati rotazionali e di oscillazione presenti, con l’emissione che
tipicamente risulta fusa per le risoluzioni spettrali usate nello studio
degli AGN (vedi figure 1.6 e 1.7).
La polvere nel toro e riscaldata dal motore centrale dell’AGN, portandola ad
emettere in banda IR. La sua SED fornisce quindi una misura indiretta della
luminosita dell’AGN. Inoltre, supponendo che l’emissione IR sia generata dal
toro di polveri, e possibile determinare importanti paramentri riguardanti il
mezzo che lo compone basandosi sullo spettro osservato. In particolare, non
si assume di avere a che fare con un corpo nero, bensı che la radiazione venga
assorbita e poi riemessa nella regione esterna del toro, che e quindi un mezzo
con una profondita ottica τν funzione della frequenza.
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 15
Figura 1.7: Spettro medio in banda infrarossa ottenuto dall’osservazione di28 quasars [Netzer et al, 2007].
16 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Nella SED, e difficile determinare quale contributo sia effettivamente domi-
nante nell’emissione IR, in quanto i contributi cambiano di caso in caso. Ad
esempio i fenomeni di formazione stellare nella galassia ospite possono con-
tribuire significativamente alle misure effettuate, e questo non e facilmente
distinguibile dall’emissione continua dell’AGN, soprattutto dal momento in
cui l’attivita dell’AGN e starburst nella galassia ospite vanno di pari pas-
so. Inoltre, la polvere nelle vicinanze dell’AGN puo assorbire fotoni ad alte
energie, e riemetterli poi in banda IR.
1.3.3 Emissione Ottica e Ultravioletta
Da un’analisi del continuo medio della SED ricavata dalla combinazione di
22 NLS1 [Constantin and Shield, 2003], si vede che in generale il profilo puo
essere descitto con una singola legge di potenza con α = −0.798±0.007 (vedi
figura 1.8).
Per quanto riguarda la parte UV (vedi figura 1.9) il continuo presenta un
indice spettrale tra i piu alti osservati con HST (−1 < α < −0.4); inoltre, vi-
cino alla lunghezza d’onda tipicamente usata per la normalizzazione del con-
tinuo (λ ∼ 1450 A), la variazione spettrale nel campione di NLS1 e dominata
dalla modulazione nei centri delle righe di emissione piu prominenti (Lyα,
CIV, HeII, C III), come osservato in altri campioni piu eterogenei di AGN.
Lontano dalla lunghezza d’onda di normalizzazione, la maggior parte delle
variazioni sono spiegabili considerando le differenze nelle forme del continuo
dei singoli oggetti.
Lo spettro ottico (vedi figura 1.10) e stato costruito usando solo 5 sorgenti, ed
in particolare solo 3 oggetti presentano una copertura multiwavelength, ma i
dati rimangono in accordo con altri campioni piu ampi [Sulentic et al, 2002],
con piccole discrepanze dovute principalmente a differenze nella risoluzione
degli spettri usati. Il fatto che ci sia buon accordo con altri campioni sug-
gerisce che, nonostante siano stati usati solo tre oggetti, questi hanno fornito
uno spettro ben rappresentativo della classe di oggetti considerata.
Il campione selezionato mostra poca correlazione tra la pendenza del continuo
e il redshift, mentre si ha una relazione molto piu forte tra la pendenza e
la luminosita, suggerendo che l’arrossamento delle NLS1 sia collegato alla
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 17
Figura 1.8: In alto, spettro composto per NLS1 rappresentato come log(Fλ)rispetto alla lunghezza d’onda a riposo, con le principali righe di emissioneidentificate. Il flusso e stato normalizzato ad una unita di flusso medio nel-l’intervallo di lunghezze d’onda 1430A-1470A. Nel riquadro intermedio, unparticolare dello spettro medio ingrandito in prossimita del continuo peruna migliore visualizzazione delle componenti piu deboli nell’intervallo ot-tico. In basso, istogramma con il numero di sorgenti che hanno contribuitoalla creazione dello spettro composto in funzione della lunghezza d’onda[Constantin and Shield, 2003].
18 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.9: In alto, spettro medio in banda UV per le NLS1, con mar-cate le principali caratteristiche in emissione. Nel pannello centrale, la devi-azione standard del flusso in Fλ relativa allo spettro medio in funzione dellalunghezza d’onda per i singoli spettri che compongono lo spettro compo-sto. In basso, la deviazione standard della media, espressa in percentuale[Constantin and Shield, 2003].
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 19
Figura 1.10: Intervallo ottico dello spettro di NLS1. Il flusso e stato nor-malizzato ad una unita di flusso medio nell’intervallo di lunghezze d’onda1430A-1470A. Per confronto e stato rappresentato lo spettro medio ottenutoda Sulentic et al. (2002) basato sull’osservazione da terra di 24 oggetti. Leforti similitudini tra i due spettri suggeriscono che lo spettro medio ottenutodai dati di HST sia comunque rappresentativo della classe NLS1, nonostantesia basato su soli tre oggetti [Constantin and Shield, 2003].
20 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
minore luminosita di questi oggetti. Inoltre, il legame apparente tra le righe
di risonanza in UV e la luminosita suggerisce che i profili pendenti misurati
in questi oggetti siano almeno in parte legati al loro arrossamento.
Dall’analisi del profilo delle righe risulta evidente un’anticorrelazione tra lo
spostamento in velocita e il grado di ionizzazione della specie emittente (vedi
figura 1.12). La tendenza e evidente sia in righe permesse che in righe proi-
bite, in accordo comunque con quanto osservato in altri campioni di Seyfert
1.
1.3.4 Emissione X
Dall’analisi degli spettri di NLS1 in banda X, troviamo che questi sono costi-
tuiti da diverse componenti, che presentano una caratterizzazione differente
che non nelle normali Seyfert 1 (vedi figura 1.13) [Leighly, 1999]:
• una componente di power law per lo spettro ad alte energie;
• un eccesso in banda soft-X, rappresentato da emissione di corpo nero;
• una componente in assorbimento ad energie di ∼ 1 keV (warm ab-
sorber);
• emissione legata a Fe Kα.
Come raffigurato in figura 1.14, l’indice fotonico per le NLS1 e sensibilmente
piu alto, portando quindi ad un profilo piu ripido, rispetto a normali Seyfert
1, ed in particolare si passa da Γ = 2.19±0.10 per le NLS1, a Γ = 1.78±0.11
per un campione di Seyfert 1.Questo risultato potrebbe essere giustificato
da un modello di Comptonizzazione termica se l’input di fotoni soft-X e
maggiore nelle NLS1 che non nelle Seyfert 1[Boller et al, 1996, Leighly, 1999,
Vaughan et al, 2000] .
Dall’analisi di correlazioni con l’indice fotonico, si e trovata una correlazione
altamente significativa con il tasso di accrescimento (vedi figura 1.15) e un’an-
ticorrelazione meno significativa, ma comunque importante, con la massa
del buco nero centrale (vedi figura 1.16). L’anticorrelazione tra Γ e MBH
potrebbe essere secondaria, in quanto dallo studio emerge che questo legame
scompare nel momento in cui non si tiene piu conto delle NLS1; questo effetto
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 21
Figura 1.11: Indici spettrali confrontati con il redshift (in alto) e la luminositaa λ1450A(in basso) con Lν espressa in ergs s−1Hz−1. Vengono riportati icoefficienti di Spearman e la probabilita che la correlazione sia un effettocasuale. Non sono indicate barre di errore, in quanto piu piccole del simbolostesso [Constantin and Shield, 2003].
22 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.12: Deviazione della velocita delle righe di emissione, relative alsistema a riposo (definito da C IV λ1549) in funzione del potenziale di io-nizzazione per alcune righe. Le barre d’errore mostrano l’incertezza di 1σnella misura della velocita. Righe permesse e semi-proibite sono mostratenel pannello in alto, mentre righe proibite sono raffigurate nel pannello inbasso. Per ogni riga e rappresentata una sola misura, e al variare del simbolocambia il profilo della riga. Punti sovrapposti sono leggermente spostatiorizzontalmente per chiarezza [Constantin and Shield, 2003].
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 23
Figura 1.13: Illustrazione schematica della distribuzione energetica in bandaX delle NLS1 (a sinistra) e per tipiche Seyfer 1 (a destra) [Boller, 2000].
Figura 1.14: Istogramma con gli indici fotonici Γ per 23 NLS1 ricavati daASCA (linea continua), contro un campione di 17 Seyfert 1 radio-quiet (lineatratteggiata) [Leighly, 1999].
24 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.15: Rapporto tra indice fotonico Γ e tasso di accrescimento L/LEdd;i punti neri rappresentano galassie Seyfert 1, mentre i punti rossi sono NLS1.In basso a destra e riportata la tipica barra di errore [Caccianiga et al, 2011].
e probabilmente legato al fatto che le NLS1 occupano la coda a piccole MBH
della distribuzione [Caccianiga et al, 2011]. Una relazione analoga e stata
trovata anche tra il tasso di accrescimento e l’indice energetico in banda
soft-X (vedi figura 1.17).
Per quanto riguarda l’eccesso della componente soft-X, questo viene tipica-
mente considerato come la coda ad alta energia dell’emissione dovuta all’ac-
crescimento del disco, quindi maggiore il tasso di accrescimento dell’AGN,
e minore la massa del buco nero centrale, piu prominente risulta questo ec-
cesso. La maggior parte delle NLS1 mostrano questo eccesso nell’emissione
soft-X [Leighly, 1999]. Questa componente dello spettro e parametrizzata
con emissione di corpo nero ad una temperatura di kT∼ 0.15 ± 0.05 keV
[Leighly, 1999, Vaughan et al, 2000]. Per quanto la temperatura per model-
lare il corpo nero sia quasi uguale in ogni oggetto, e stato osservato un ampio
range di intensita, che a sua volta risulta correlata con la variabilita della
sorgente in banda X, con sorgenti con eccesso piu forte che tendono ad avere
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 25
Figura 1.16: Rapporto tra indice fotonico Γ e massa del buco nero cen-trale MBH ; i punti neri rappresentano galassie di Seyfert 1, mentre i puntirossi sono NLS1. In basso a destra e riportata la tipica barra di errore[Caccianiga et al, 2011].
Figura 1.17: Indice energetico in banda soft-X contro tasso di accrescimen-to; NLS1 sono indicate con simboli bianchi, e Seyfert 1 con simboli neri[Grupe, 2004].
26 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
una variabilita piu veloce. Non appaiono invece correlazioni tra l’intensita
dell’eccesso soft-X e parametri legati a righe di emissione in banda ottica
[Leighly, 1999].
La presenza dell’eccesso soft-X sembra inoltre influire sulla probabilita di
osservare il warm absorber: in particolare, nelle NLS1 sembra esserci meno
incidenza di warm absorber rispetto a tipiche Seyfert 1, e se presente, il livello
di ionizzazoine e inferiore a quanto osservato in altri type-1 AGN. Le NLS1
potrebbero essere meno soggette a warm absorber a causa del profilo piu
ripido in banda X, che porta ad avere meno fotoni disponibili per la ioniz-
zazione dell’ossigeno tipicamente responsabile dell’assorbimento a ∼ 1 keV
[Leighly, 1999].
Infine, dallo studio della larghezza equivalente delle righe FeKα in NLS1
e un gruppo di type-1 AGN generici, risulta che la distribuzione e analoga,
con EW = 352 ± 77 eV per le NLS1 e EW = 362 ± 56 eV per type-1 AGN.
Questo risultato suggerisce un’origine analoga di questa riga per entrambe le
sorgenti.
1.3.5 Emissione Gamma
L’osservazione del cielo in banda Gamma (sopra i 120 keV) fornisce risultati
sporadici per quanto riguarda l’osservazione degli AGN, in quanto al momen-
to non esistono strumenti con capacita spettroscopiche in grado di risolvere
righe spettrali ad energie maggiori di quelle hard-X, e sono inoltre sorgenti
piuttosto fioche se confrontate con sorgenti galattiche. Lo studio in regime
gamma, nell’intervallo energetico tra 200 keV e 1 MeV ha quindi permesso
di rilevare solo una manciata di AGN, e tra questi poche galassie di Seyfert.
Analogamente, nel regime MeV l’individuazione di sorgenti Seyfert risulta
difficile, ed in particolare il telescopio NASA Compton Gamma-Ray Obser-
vatory (CGRO, 1991-2000), per quanto in grado di individuare 14 blazar,
non e stato in grado di rilevare galassie di Seyfert, fornendo pero un limite
superiore sul numero di sorgenti emergenti.
Le galassie di Seyfert, infine, non sono emettitori di fotoni sopra i 100 MeV,
in quanto l’emissione in banda X, dominata da effetto Compton inverso sui
fotoni UV emessi dal disco di accrescimento diffusi poi da elettroni relati-
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 27
vistici, dovrebbe diminuire rapidamente in intensita superati i 100 keV. Le
NLS1 sembrano pero essere un’eccezione, in quanto alcune di queste sorgenti
sono state individuate dal satellite Fermi LAT. Le NLS1 radio-loud, in par-
ticolare, sembrano essere la sede di jet relativistici nel loro centro, per cui
potrebbero ospitare un nucleo simile ad un blazar, con i jet allineati lungo
la linea di vista. La NLS1 PMN J0948+0022 e stata luogo di un gamma
ray burst, raggiungendo luminosita L ∼ 1048 erg s−1, molto luminosa anche
rispetto a sorgenti FSRQ [Foschini et al, 2011].
In generale, AGN radio-quiet non sembrano avere emissioni gamma significa-
tive, ed in particolare survey volte a cercare controparti gamma per sorgenti
con forti emissioni in banda X hanno fornito sempre risultati inconclusivi,
dove non si e sicuri se la sorgente gamma sia effettivamente legata al nucleo
Seyfert della galassia, o alle regioni di formazione stellare circostanti.
1.3.6 Le Narrow Line Seyfert 1 radio-loud
Studi sulle proprieta radio delle NLS1 hanno mostrato che questi oggetti
rientrano tipicamente nella categoria di AGN radio quiet; studi piu recen-
ti hanno pero mostrato che una percentuale molto bassa di NLS1 (∼ 7%)
mostrano caratteristiche radio-loud, cioe hanno una luminosita radio RL =
f5GHz/f440 nm > 10, percentuale che scende a 2.5% se si considera RL > 50
[Komossa et al, 2006]. Questi oggetti vengono definiti Radio Loud Narrow
Line Seyfert 1 (RLNLS1), e mostrano spettri che possono essere sia ripi-
di, sia piatti o addirittura invertiti: nel primo caso, l’emissione e associa-
ta a sorgenti radio compatte, mentre nel secondo si hanno caratteristiche
simili ai blazars, come evidente anche dallo studio della SED (vedi figu-
ra 1.19)[Abdo et al, 2009]. Tipicamente i tassi di accrescimento sono vicini
o superiori al limite di Eddington, e le masse dei buchi neri centrali sono
all’estremo piu alto della distribuzione osservata per le NLS1 in generale,
ma comunque piccola rispetto ai quasar radio-loud. Dallo studio multi-
wavelength di questi oggetti emergono caratteristiche simili a blazars. In
particolare, per le RLNLS1 osservate dal satellite Fermi/LAT, l’indice spet-
trale in banda γ risulta essere pari ad α = 1.6 ± 0.3, confrontabile con
28 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
quanto trovato per le Flat Spectrum Radio Quasars (FSRQs), che mostrano
α = 1.4±0.2; risultati analoghi si hanno anche in regime X (vedi figura 1.18),
con gli indici energetici delle RLNLS1 piu simili a BL Lac che non a NLS1
radio-quiet [Foschini et al, 2014]. Il confronto delle proprieta ottiche delle
RLNLS1 rispetto a quanto osservato in NLS1 radio-quiet mostra che questi
oggetti hanno un continuo piu ripido, (vedi figura 1.21), con indice spettrale
α = −1.24 contro α = −0.79 trovato per le popolazioni radio-quiet (vedi figu-
ra 1.22). Questo effetto e spiegato grazie ad una componente non-termica,
presumibilmente legata ai jet, che contribuisce al continuo ottico. Un con-
fronto tra RLNLS1 e blazars, in particolare FSRQs e oggetti BL Lac, ha
permesso di evidenziare come questi oggetti rientrino nella stessa categoria,
con le RLNLS1 che occupano lo spazio a bassa massa e alto accrescimen-
to degli AGN con emissioni γ, ma presentando comunque un continuo di
caratteristiche con gli altri oggetti (vedi figura 1.23) [Foschini et al, 2014].
Inoltre, confrontando le luminosita in regime Gamma con quella in radio,
UV e banda X (vedi figura 1.24) si vede come di fatto queste categorie di
oggetti rappresentino un continuo di proprieta, se anche le RLNLS1 hanno
massa e potenza inferiori rispetto alle FSRQs e BL Lac. Andando infatti a
normalizzare la potenza dei jet osservati per la massa del buco nero centrale,
si trova che i jet delle RLNLS1 rientrano nello stesso ordine di grandezza
degli FSRQs. Selezionando sorgenti in regime GeV, e facendo il fit della
SED con modelli che comprendono jet relativistici, disco di accrescimento
e corona, risulta che i jet delle RLNLS1 hanno caratteristiche intermedie
a quanto trovato in FSRQs e BL Lac, ma comunque piu simili ai jet di
FSRQs[Foschini et al, 2014, Sun et al, 2015]. Inoltre, la separazione in ban-
da X dei BL Lac indica una differenza nella produzione della radiazione, con
sincrotrone il principale meccanismo energetico in banda X nei BL Lac, e
effetto Compton inverso, o emissione da corona del disco per le RLNLS1.
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 29
Figura 1.18: Confronto della distribuzione degli indici energetici α in bandaX (0.3-10 keV) per un campione di RLNLS1, oggetti BL Lac, FSQR, BLS1e NLS1 [Foschini et al, 2014].
30 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.19: SED di quattro NLS1 radio-loud individuate dal satellite Fer-mi/LAT. Nell’intervallo a 1011−12Hz e visibile la componente di sincrotrone.La linea blu tratteggiata indica questa componente, mentre la linea trat-teggiata arancione indica l’SSC (Synchrotron self-Compton Scattering), lariga tratto-punto indica lo scattering Compton esterno, e la linea nera trat-teggiata rappresenta il contributo del disco di accrescimento, corona in ban-da X e toro IR. Il continuo blu, infine, e la somma di tutti i contributi[Abdo et al, 2009].
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 31
Figura 1.20: Esempio di spettro di NLS1 radio loud. Sono rappresentatigli spettri delle sorgenti, e i fit del continuo con una legge di potenza (lineablu), emissione ottica di Fe II (magenta), contributo della luce stellare dellagalassia ospita (verde). Il pannello in alto raffigura la SDSS J1633+4718,una sorgente radio a spettro piatto, mentre in basso si ha SDSS J1047+4725,una sorgente radio a spettro ripido.
32 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.21: Relazione tra la luminosita monocromatica del nucleo a 5100A ela luminosita Hβ per galassie NLS1 radio-loud. I punti pieni indicano sorgentiradio a spettro piatto, i cerchi vuoti sono sorgenti radio con spettro moltoinclinato, mentre gli asterischi sono oggetti per cui non si ha un indice radio.Sullo sfondo, i puntini neri rappresentano NLS1 radio-quiet, mentre la lineatratteggiata rappresenta il best fit per questa popolazione. Le NLS1 radio-loud hanno luminosita sistematicamente piu alte rispetto alla popolazioneradio-quiet [Yuan et al, 2008, Foschini et al, 2014].
1.3. CARATTERIZZAZIONE TRAMITE SED 33
Figura 1.22: Istogramma degli indici spettrali per il fit a legge di potenzadel continuo ottico nell’intervallo 2500-5000 A. La linea continua rappresentala popolazione radio-loud, mentre quella tratteggiata e stata ottenuta da uncampione radio-quiet [Yuan et al, 2008].
Figura 1.23: Luminosita del disco di accrescimento (in unita di luminositadi Eddington) contro massa del buco nero centrale. Le stelle arancioni rap-presentano le RLNLS1, con le stelle piene raffiguranti gli oggetti con osser-vazioni γ; i cerchi rossi sono FSQRs e i quadrati blu oggetti BL Lac (le freccieindicano limiti superiori all’accrescimento) [Foschini et al, 2014].
34 CAPITOLO 1. SULLA NATURA DEGLI AGN E DELLE NLS1
Figura 1.24: Luminosita in Gamma a 100 MeV confrontata con luminositaradio a 15 GHz (in alto), luminosita UV a 203 nm (al centro) e luminosita inbanda X a 1 keV (in basso). Le stelle arancioni rappresentano le RLNLS1, iquadrati blu gli oggetti BL Lac e i cerchi rossi le FSRQs. Le freccie indicanolimiti superiori per le RLNLS1 senza osservazioni in γ [Foschini et al, 2014].
2. Considerazioni teoriche sullo
spettro dell’idrogeno
2.1 Le righe di emissione negli AGN
Le galassie attive si differenziano dalle galassie “normali ”in quanto pre-
sentano processi di emissione energetica non legati a fenomeni stellari. In
particolare, la regione centrale di queste galassie, da cui provengono forti
righe in emissione, e detta Nucleo Galattico Attivo (AGN). Gran parte delle
informazioni su questi oggetti derivano proprio dallo studio delle loro righe
di emissione. Esistono tre tipi principali di osservazioni, e tre corrispettivi
metodi di analisi, legati all’intensita delle righe, alla loro variabilita, e al loro
profilo.
Intensita delle righe L’intensita delle righe di emissione, e i loro rap-
porti, forniscono informazioni sulle condizioni fisiche del gas emittente, e a
seconda delle righe che si stanno confrontando, il rapporto tra le intensita for-
nisce informazioni su densita elettronica, temperatura, grado di ionizzazione
e composizione chimica. Sono presenti nello spettro piu di venti righe al-
largate, e un numero simile di righe strette, che possono essere misurate in
ogni singolo AGN, e di conseguenza la quantita di informazioni che si ha la
possibilita di ricavare e molto alta. Una proprieta interessante degli AGN e la
grande somiglianza tra i rapporti tra le righe in oggetti con luminosita anche
molto diversa, ad indicare che le condizioni in cui le righe sono emesse sono
simili tra oggetti di diversa luminosita [Blandford, Netzer, Woltjer 1990].
35
36 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
Variabilita delle righe Se osservati abbastanza a lungo, tutti gli AGN che
presentano righe con componenti allargate mostrano variabilita, con corre-
lazione tra variabilita del continuo e quella delle righe. Le righe di emissione
rispondono alla variabilita del continuo con un certo ritardo, che sembra
essere maggiore col cresecere della luminosita dell’oggetto. Assumendo che
la variabilita delle righe sia dovuta proprio a cambiamenti nella luminosita
del continuo, la curva di luminosita delle righe dipende dalla distribuzione
del gas nel nucleo e dalla curva di luce del continuo, per cui lo studio della
correlazione tra variabilita del continuo e delle righe fornisce importanti in-
formazioni sulla distribuzione del gas. Inoltre, l’assenza di variabilita nelle
righe strette va a favorire l’ipotesi per cui questa componente sia emessa in
una regione di gas piu estesa, la cui distribuzione deve essere studiata con
altri processi diagnostici.
Profilo delle righe I profili delle righe si dividono in due categorie: stretti,
con una larghezza a meta altezza (FWHM) tra 200 e 1000 km s−1 e allargati,
con una larghezza che puo raggiungere i 10000 km s−1, ed entrambi questi
profili sono presenti, se pur in proporzioni differenti, nei vari tipi di AGN.
Anche la larghezza relativamente piccola dei profili stretti e troppo grande
per essere interpretata come dovuta a moto puramente termico, per cui il
gas che produce queste righe deve muoversi ad alte velocita. La distribuzione
delle velocita radiali del gas produce un allargamento delle righe in lunghezza
d’onda, per cui studiare il profilo delle righe e un metodo per capire il moto
del gas nel nucleo.
Diversi tipi di AGN possono mostrare differenze significative nei profili delle
righe: in alcuni oggetti i profili allargati di righe prodotte da ioni diversi
sono simili, mentre in altri sono completamente differenti. Alcuni profili
possono risultare simmetrici ed altri no; le righe strette di molti oggetti
mostrano una chiara asimmetria nella componente blu, che sembra dipendere
dalla densita del gas, o dal livello di ionizzazione. In alcuni oggetti le righe
mostrano un profilo piu liscio, mentre in altri si hanno chiari segni di strutture
caratterizzate da componenti multiple. Anche il redshift del centro della riga
non e sempre lo stesso per tutte le righe in alcuni oggetti molto luminosi,
con le righe ad alto livello di ionizzazione maggiormente spostate verso il blu
2.1. LE RIGHE DI EMISSIONE NEGLI AGN 37
rispetto a quelle di ionizzazione inferiore [Blandford, Netzer, Woltjer 1990].
2.1.1 Modelli Teorici
Broad e Narrow Line Regions
Una conseguenza ovvia delle osservazioni spettrali degli AGN e la divisione in
componenti larghe e strette delle righe, che sembrano derivare da due distinte
parti del nucleo. La prima e la Broad Line Region (BLR), con dimensioni che
vanno da 10-100 giorni-luce nelle Seyfert 1 fino ad alcuni anni-luce nei quasar
piu luminosi. Questa regione ha una densita elettronica di almeno 108 cm−3
e con velocita del gas tipicamente dell’ordine di 3000 − 10000 km s−1. La
seconda regione e detta Narrow Line Region (NLR), e presenta tipicamente
una densita elettronica dell’ordine di 103 − 106 cm−3 e velocita del gas sui
300− 1000 km s−1. Le dimensioni della NLR devono essere superiori a quelle
della BLR, in quanto non sono state osservate significative variazioni delle
righe strette, anche in oggetti che presentano forti variazioni del continuo.
La NLR puo essere in alcuni casi risolta con osservazioni da terra, mostrando
dimensioni dell’ordine di 100-300 pc, se anche ci sono forti ragioni teoriche
per supporre che in quasar molto brillanti questa regione possa raggiungere
dimensioni molto maggiori, anche dell’ordine del kpc in diametro.
La distinzione tra BLR e NLR rappresenta un buon modelo di struttura
degli AGN, da momento che non vi sono evidenze dirette di una regione di
transizione con dimensioni, velocita e densita intermedie. In generale, si ha
allora una piccola sorgente di continuo posizionata attorno ad un buco nero
massiccio, e circondata a sua volta da una piu grande regione di emissione.
La regione che emette il continuo e supposta avere dimensioni ridotte a causa
della variabilita su tempi brevi dei continui ottico, UV e X. Questa situazione
puo essere differente a lunghezze d’onda maggiori, dove la radiazione continua
osservata puo originarsi in una regione confrontabile in dimensione con la
BLR.
38 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
2.1.2 Modelli di fotoionizzazione
La fotoionizzazione e il processo piu probabile alla base delle righe di emis-
sione. Il continuo intenso e non stellare e osservato direttamente in molti
oggetti, talvolta anche oltre il limite di Lyman, e non c’e nulla che prevenga
la radiazione dall’interagire con il materiale circostante, come si puo dedurre
dalla correlazione tra le variazioni del continuo e delle righe in molte Seyfert 1,
dove la variazione di intensita della riga e una chiara risposta alla variazione
dell’intensita del continuo.
Alcuni rapporti tra righe forniscono ulteriore supporto all’ipotesi di fotoioniz-
zazione: per esempio,il rapporto CIIIλ977/CIII]λ1909 e un buon indicatore
della temperatura della BLR per densita inferiori a 1010 cm−3. Il rapporto,
calcolato in vari oggetti, implica una temperatura inferiore ai 25000K, ben
al di sotto della temperatura necessaria per ionizzare tramite collisioni C+2,
mentre e tipica di nebulose fotoionizzate.
Un concetto importante in questo tipo di modellizzazione e quello di “nube”,
introdotto per distinguere piccole entita individuali nella regione di emissione
delle righe. Il gas nella BLR e infatti otticamente spesso alla radiazione io-
nizzante, come si puo dedurre dalla presenza di forti righe di MgII e FeII.
D’altra parte, in molti oggetti i livelli di ionizzazione alti e bassi presentano
profili simili, indicando che i rapporti tra le righe hanno proprieta simili at-
traverso tutta la regione emittente. Quindi e ragionevole assumere che siano
presenti molte nubi individuali otticamente spesse, ognuna delle quali pro-
duce tutte le righe osservate con approssimativamente le stesse proporzioni.
Se si accetta questo modello, si arriva alla conclusione che, dato il profilo
omogeneo delle righe, il numero di nubi deve essere molto alto. Non e possi-
bile ottenere informazioni dirette sulla forma e dimensione delle singole nubi,
caratteristiche che devono essere presupposte nella costruzione del modello.
Equilibrio di fotoionizzazione
Si consideri una nube isolata esposta ad un flusso monodirezionale di fotoni
ionizzanti. Sia Lν la luminosita monocromatica della sorgente centrale per
unita di frequenza, e r la distanza nube-centro. Si consideri poi un punto
a profondita s nella nube, dove la profondita ottica e pari a τν . Si suppone
2.1. LE RIGHE DI EMISSIONE NEGLI AGN 39
inoltre che tutti gli ioni siano nel loro livello fondamentale e il campo di
radiazione non sia molto intenso. Il tasso di fotoionizzazione per unita di
volume di uno ione X i con densita numerica NXi e
NXi
∫ ∞
ν0
Lνe−τνσν(X
i)
4πr2hνdν, (2.1)
Dove ν0 e la frequenza limite di ionizzazione e σν(Xi) la sezione d’urto di
fotoionizzazione. Il tasso dei processi di ricombinazione radiativa, cioe il
processo inverso alla fotoionizzazione, e pari a
α(X i+1)NXi+1Ne, (2.2)
dove Ne e la densita elettronica e α(X i+1) e il coefficiente di ricombinazione
che include i processi di ricombinazione a tutti i livelli. Se Lν non varia
nel tempo, o il tempo di ricombinazione trec = 1/α(X i+1)Ne e abbastanza
breve, la frazione di ionizzazione NXi+1/NXi puo essere risolta eguagliando
le equazioni (2.1) e (2.2). Il grado di ionizzazione totale si trova risolvendo
queste equazioni per tutti i successivi stati di ionizzazione, con la condizione
aggiuntiva sull’abbondanza totale di X
NX1 +NX2 + ... = NX (2.3)
Il grado di ionizzazione dipende dal rapporto tra il flusso dei fotoni ionizzanti
e la densita del gas, ed e quindi conveniente introdurre un parametro di
ionizzazione che specifichi questo rapporto. Il parametro di ionizzazione
dell’idrogeno, sul lato illuminato della nube, e indicato con U ed e pari a
U =
∫∞ν0
Lνdν/hν
4πr2cNe
, (2.4)
40 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
dove c e la velocita della luce, introdotta per rendere U adimensionale, e
tipicamente in AGN questo assume valori nell’intervallo 10−3 − 1.
In linea di principio, dovrebbe essere definito un parametro di ionizzazione
per ogni elemento e ad ogni punto della nube, ma in pratica U e definito
per l’idrogeno nella porzione illuminata della nube, ed e comunque carat-
terizzante per il livello totale di ionizzazione della nube. Il parametro di
ionizzazione e anche una misura del modo in cui la struttura di ionizzazione
cambia nella nube, e lo spessore del fronte di ionizzazione e inversamente pro-
porzionale ad U , per cui un parametro di ionizzazione alto corrisponde ad
una transizione netta tra stadi successivi di ionizzazione, mentre piccoli va-
lori di U indicano che il passaggio tra successivi stati di ionizzazione avviene
gradualmente in regioni piu ampie.
Lo stato stazionario della struttura di ionizzazione si ottiene risolvendo le
equazioni di ionizzazione e ricombinazione per tutti gli elementi in tutti i
punti della nube. Devono essere considerati i processi di ionizzazione da tutti
i livelli, cosı come delle correzioni dovute a processi indotti. Ad esempio, il
tasso di fotoionizzazione per l’idrogeno a livello i per unita di volume e
ni
∫ ∞
νi
Lνe−τνσν(i)
4πr2hν
[1− exp(−hν/kTe)
bi
]dν, (2.5)
dove il secondo termine sulla destra e la correzione dovuta a processi di
ricombinazione indotti, e bi e il coefficiente di divergenza per il livello. La
profondita ottica del continuo include un fattore di correzione simile, per cui
risulta
dτν = σν(i)ni
[1− exp(−hν/kTe)
bi
]ds. (2.6)
I processi stimolati sono importanti in regioni in cui il campo di radiazione e
molto intenso e sono solitamente piu importanti per livelli energetici piu alti,
ed in particolare non devono essere trascurati nella parte piu interna della
BLR [Blandford, Netzer, Woltjer 1990].
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 41
2.2 Righe di ricombinazione e trasporto
radiativo
La radiazione emessa da un elemento di volume dipende dalle abbondanze
degli elementi, determinate dalla storia evolutiva del gas, e dalla ionizzazione,
temperatura e densita locali, a loro volta dipendenti dal campo di radiazione.
Le caratteristiche piu evidenti di uno spettro sono le sue righe di emissione,
molte delle quali hanno origine da processi di eccitazione collisionale e sono
tipicamente definite come “proibite”, in quanto, in condizioni ordinarie, i
livelli energetici da cui derivano queste righe sono caratterizzati dalla stessa
configurazione elettronica del livello base, e transizioni radiative sono proibite
dalla regola di selezione di parita. In aggiunta a queste righe, nello spettro
compaiono le righe di ricombinazione di HI, HeI e HeII, emesse da atomi in
cui si hanno transizioni radiative a cascata verso il livello base in seguito a
ricombinazioni verso livelli eccitati.
2.2.1 Righe ottiche di ricombinazione
Lo spettro a righe di ricombinazione di HI e emesso da atomi di idrogeno che
si sono formati tramite la cattura di elettroni in livelli eccitati, e che stanno
effettuando transizioni radiative a cascata verso il livello base, unici fenomeni
da tenere in considerazione nel limite di densita molto basse. In questo caso,
l’equazione per l’equilibrio statistico per ogni livello nL puo essere scritta
come:
NpNeαnL(T ) +∞∑
n′>n
∑L′
Nn′L′An′L′,nL = NnL
n−1∑n′′=1
∑L′′
AnL,n′′L′′ (2.7)
dove Ai,j e la probabilita di transizione radiativa tra i due livelli i e j. In
generale, i due coefficienti An′L′ e An′′L′′ sono diversi da zero solo se L′ =
L′′±1. Conviene esprimere le popolazioni in termini del fattore adimensionale
bnL che misura la deviazione dall’equilibrio termodinamico a T,Ne eNp locali.
In equilibrio termodinamico, valgono le equazioni di Saha, data da
42 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
NpNe
N1S
=
(2πmkT
h2
)3/2
e−hν0kT (2.8)
e l’equazione di Boltzman, espressa come
NnL
N1S
= (2L+ 1)e−χnkT (2.9)
per cui la popolazione di un livello nL in equilibrio termodinamico puo essere
descritta tramite
NnL = (2L+ 1)
(h2
2πmkT
)3/2
eXnkT NpNe (2.10)
dove Xn = hν0n2 e il potenziale di ionizzazione del livello nL. In generale allora
la popolazione di un livello diventa:
NnL = bnL(2L+ 1)
(h2
2πmkT
)3/2
eXnkT NpNe (2.11)
con bnL = 1 in equilibrio termodinamico. Sostituendo allora questo risultato
nell’equazione (2.7), si ottiene:
αnL
(2L+ 1)
(2πmkT
h2
)3/2
e−xnkT +
∞∑n′>n
∑L′
bn′L′An′L′,nL
(2L′ + 1
2L+ 1
)e
Xn′−Xn
kT =
(2.12)
bnL
n−1∑n′′=1
∑L′′
AnL,n′′L′′
Si vede allora che i fattori bnL sono indipendenti dalla densita fin tanto che i
processi di ricombinazione e transizione radiativa verso il basso sono gli unici
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 43
processi rilevanti. Inoltre, l’equazione (2.12) puo essere risolta in maniera si-
stematica lavorando su n, in quanto i bnL sono noti per tutti gli n ≥ nK , dove
nK rappresenta un dato livello di partenza, per cui le n equazioni (2.12) con
L = 0, 1, ..., n−1 per n = nK −1 contengono ognuna un solo bnL sconosciuto
e possono essere risolte immediatamente, procedento via via verso gli n piu
piccoli. Conviene esprimere le soluzioni in termini della matrice di cascata
CnL,n′L′ che rappresenta la probabilita che la popolazione del livello nL sia
seguita da una transizione al livello n′L′ attraverso un qualsiasi meccanismo
a cascata disponibile. Questa matrice puo essere generata direttamente dalla
matrice di probabilita PnL,n′L′ che esprime la probabilita che la popolazione
del livello nL sia seguita da una diretta transizione radiativa al livello n′L′,
PnL,n′L′ =AnL,n′L′
n−1∑n′′=1
∑L′′
AnL,n′′L′′
(2.13)
che risulta diversa da zero solo se L′ = L± 1. Quindi, per n′ = n− 1
CnL,n−1L′ = PnL,n−1L′ ,
per n′ = n− 2
CnL,n−2L′ = PnL,n−2L′ +∑
L′′=L′±1
CnL,n−1L′′Pn−1L′′,n−2L′ ,
e per n′ = n− 3
CnL,n−3L′ = PnL,n−3L′+∑
L′′=L′±1
CnL,n−1L′′Pn−1L′′,n−3L′+CnL,n−2L′′Pn−2L′′,n−3L′
quindi se definiamo CnL,nL′′ = δLL′′ possiamo scrivere in generale
44 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
CnL,n′L′ =n∑
n′′>n′
∑L′′=L′±1
δLL′′Pn′′L′′,n′L′ . (2.14)
Le soluzioni delle equazioni dell’equilibrio (2.7) possono essere scritte imme-
diatamente, in quanto la popolazione di ogni livello nL e fissata dal bilancio
tra la ricombinazione verso tutti i livelli n′ ≥ n che portano per cascata a
nL, e le transizioni radiative verso nL:
NpNe
∞∑n′=n
n′−1∑L′=0
αn′L′(T )Cn′L′,nL = NnL
n−1∑n′′=1
∑L′′=L±1
AnL,n′′L′′ . (2.15)
Conviene esprimere i risultati in questa forma in quanto, una volta calcolata,
la matrice di cascata puo essere usata per trovare i fattori bnL o le popolazioni
NnL ad ogni temperatura, o anche per quei casi in cui la popolazione del
livello avviene tramite processi non radiativi, come eccitazione collisionale
dal livello base o da un livello eccitato. Per calcolare le soluzioni, si vede
dall’equazione (2.15) che bisogna inserire serie in n, n′, L e L′ nella matrice
CnL,n′L′ e αnL(T ), ed estrapolare poi queste serie per n → ∞. Una volta
trovate le popolazioni NnL, si calcola il coefficiente di emissione in ogni riga
jnn′ =hνnn′
4π
n−1∑L=0
∑L′=L±1
NnLAnL,n′L′ . (2.16)
La situazione finora considerata e tipicamente nota come Caso A nella teoria
delle righe di ricombinazione, e presuppone che tutti i fotoni emessi nella
riga sfuggano dalla nube di gas senza assorbimento, e quindi senza causare
nessuna ulteriore transizione verso livelli piu energetici. Il caso A e quin-
di una buona approssimazione di nebulose gassose otticamente sottili nelle
righe di ricombinazione di HI, ma di fatto questo tipo di oggetti contiene una
quantita di gas relativamente bassa, e sono troppo deboli per essere osser-
vate. Nebulose che contengono una quantita di gas tale da essere facilmente
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 45
osservate hanno profondita ottiche molto grandi nelle righe di risonanza di
Lyman per HI. La sezione d’urto di assorbimento puo infatti essere scritta
come
a0(Lyn) =3λ3
n1
8π(mH
2πkT)1/2AnP,1S (2.17)
dove λn1 e la lunghezza d’onda della riga considerata. Quindi, ad una tem-
peratura tipica T=10000 K, la profondita ottica di Lyα e circa 104 volte
la profondita ottica al limite di Lyman per la ionizzazione del continuo
ν = ν0, e una nube di gas limitata dalla ionizzazione con τ0 ≈ 1 ha quindi
τ(Lyα) ≈ 104, τ(Lyβ) ≈ 103, e cosı via. In ogni processo di diffusione c’e
una probabilita finita che il fotone della riga di Lyman sia convertito in un
fotone di una serie piu bassa piu un fotone di un livello di Lyman inferiore.
Quindi, per esempio, ogni volta che un fotone Lyβ e assorbito da un ato-
mo di idrogeno, portandolo al livello 32P , la probabilita che questo fotone
sia diffuso e P31,10 = 0.882, mentre la probabilita che sia convertito in Hα
e P31,20 = 0.118, quindi dopo nove processi di diffusione un fotone Lyβ e
convertito in un fotone Hα (piu due fotoni nel continuo 22S → 12S) e non
puo uscire dalla nube di gas. Lo stesso procedimento, in generale, vale an-
che per tutti gli altri fotoni, quindi per profondita ottiche elevate, si utilizza
tipicamente l’approssimazione definita come Caso B in cui si assume che og-
ni fotone della serie di Lyman e soggetto a molti processi di diffusione ed e
convertito (se n ≥ 3) in fotoni di serie piu basse piu un fotone Lyα o due
fotoni di continuo. Ovviamente le situazioni reali sono tipicamente una via
di mezzo tra caso A e caso B.
Sotto le condizioni del caso B, ogni fotone emesso in una transizione n2P →12S e immediatamente assorbito in un punto vicino della nube di gas, popolan-
do cosı il livello n2P in un altro atomo. Quindi, nelle condizioni del caso B, le
transizioni radiative verso il livello 12S non sono tenute in considerazione, e
le somme nelle equazioni dell’equilibrio nelle equazioni (2.7), (2.12), (2.13) e
(2.15) sono terminate a n′′ = n0 = 2 invece che a n0 = 1 come invece accade
nel caso A.
46 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
In alcuni casi, oltre al coefficiente di emissione j42 = jHβ e le relative inten-
sita delle altre righe, e conveniente utilizzare il coefficiente di ricombinazione
effettivo, definito da
NpNeαeffnn′ =
n−1∑L=0
∑L′=L±1
NnLAnL,n′L′ =4πjnn′
hνnn′. (2.18)
Nelle tabelle 2.1 e 2.2 sono riportati dei risultati numerici per lo spettro di
ricombinazione di HI per il caso A e caso B.
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 47
T 2500K 5000K 10000K 20000K
4πjHβ/NpNe 2.70× 10−25 1.54× 10−25 8.30× 10−26 4.21× 10−26
αeffHβ 6.61× 10−14 3.78× 10−14 2.04× 10−14 1.03× 10−14
jHα/jHβ 3.42 3.10 2.86 2.69jHγ/jHβ 0.439 0.458 0.470 0.485jHδ/jHβ 0.237 0.250 0.262 0.271jHϵ/jHβ 0.143 0.153 0.159 0.167jH8/jHβ 0.0957 0.102 0.107 0.112jH9/jHβ 0.0671 0.0717 0.0748 0.0785jH10/jHβ 0.0488 0.0522 0.0544 0.0571jH15/jHβ 0.0144 0.0155 0.0161 0.0169jH20/jHβ 0.0061 0.0065 0.0068 0.0071
Tabella 2.1: Intensita delle righe di Balmer relative ad Hβ nel caso di profon-dita ottica trascurabile (caso A); i coefficienti di emissione (jn) sono espressiin unita di (erg · cm3 · s−1) mentre il coefficiente di ricombinazione αeff
Hβ eespresso in unita di (cm3 s−1) [Osterbrock, 1989].
T 2500K 5000K 10000K 20000K4πjHβ/NpNe 3.72× 10−25 2.20× 10−25 1.24× 10−25 6.62× 10−26
αeffHβ 9.07× 10−14 5.37× 10−14 3.03× 10−14 1.62× 10−14
jHα/jHβ 3.30 3.05 2.87 2.76jHγ/jHβ 0.444 0.451 0.466 0.474jHδ/jHβ 0.241 0.249 0.256 0.262jHϵ/jHβ 0.147 0.153 0.158 0.162jH8/jHβ 0.0975 0.101 0.105 0.107jH9/jHβ 0.0679 0.0706 0.0730 0.0744jH10/jHβ 0.0491 0.0512 0.0529 0.0538jH15/jHβ 0.0142 0.0149 0.0154 0.0156jH20/jHβ 0.0059 0.0062 0.0064 0.0065
Tabella 2.2: Intensita delle righe di Balmer relative ad Hβ nel caso di pro-fondita ottica non trascurabile (caso B); i coefficienti di emissione (jn) sonoespressi in unita di (erg · cm3 · s−1) mentre il coefficiente di ricombinazioneαeffHβ e espresso in unita di (cm3 s−1) [Osterbrock, 1989].
48 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
2.2.2 Effetti di trasporto radiativo in HI
Per la maggior parte delle righe di emissione osservate il gas risulta ottica-
mente sottile, ed ogni fotone di riga emesso esce dalla nube di gas. Nelle righe
di risonanza di atomi molto abbondanti, pero, la profondita ottica diventa
apprezzabile, e i processi di diffusione e assorbimento devono essere presi in
considerazione quando si va a calcolare l’intensita attesa delle righe.
Se si considera una nube statica, gli unici meccanismi responsabili per l’al-
largamento delle righe sono l’effetto Doppler termico e lo smorzamento ra-
diativo, e nel centro delle righe il coefficiente di assorbimento della riga ha la
forma Doppler
κνl = k0le
(− ∆ν
∆νD
)2
= k0le−x2
(2.19)
dove
k0l =λ2
8π3/2
ωj
ωi
Aj,i
∆νD=
√πe2fij
mc∆νD(2.20)
e la sezione d’urto di assorbimento della riga per atomo, al centro della riga,
e
∆νD =
√2kT
Mc2ν0
e l’ampiezza termica Doppler, e fij e detto forza dell’oscillatore tra il li-
vello inferiore i e quello superiore j. Turbolenze su piccola scala possono
presumibilmente essere prese in considerazione come una ulteriore sorgente
di allargamento del coefficiente di assorbimento della riga, e turbolenze su
larga scala e l’espansione della nube devono essere trattate considerando lo
spostamento tra i volumi emittenti e quelli assorbenti.
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 49
In una nube statica, un fotone emesso in un punto particolare in una direzione
particolare e con una frequenza normalizzata x dal centro della riga ha una
probabilita e−τx di uscire dalla nube senza ulteriori processi di diffusione e
assorbimento, dove τx e la profondita ottica dal punto di emissione al bordo
nella direzione e alla frequenza di emissione. Mediando su tutte le direzioni,
si ottiene la probabilita media di fuga dal punto e alla frequenza considerati,
e mediando ulteriormente sul profilo di frequenza del coefficiente di emissione
si ottiene la probabilita media di fuga dal punto considerato. Per tutte le
righe proibite e per la maggior parte delle altre, la profondita ottica e cosı
bassa in ogni direzione, anche al centro della riga, che la probabilita di fuga
e essenzialmente pari ad uno in ogni punto considerato. Per quelle righe in
cui la profondita ottica e invece piu alta, la probabilita di fuga va esaminata
da un punto di vista quantitativo.
Si considera allora una nube di gas idealmente sferica ed omogenea, con
raggio ottico τ0l al centro della riga. Fintanto che τ0l ≤ 104 e sufficiente
considerare solo la componente Doppler della sezione d’urto di assorbimento.
I fotoni sono emessi con lo stesso profilo Doppler, e la probabilita media di
fuga deve essere necessariamente mediata lungo questo profilo. Se, ad una
particolare frequenza di normalizzazione x il raggio ottico della nube di gas
e pari a τx, la probabilita media di fuga mediata su tutte le direzioni e tutti
i volumi e pari a:
p(τx) =3
4τx
[1− 1
2τ 2x+ (
1
τx+
1
2τ 2x)e−2τx
](2.21)
Mediando sul profilo Doppler, la probabilita media di fuga per un fotone
emesso nella riga e pari a
ϵ (τ0l) =1√π
∫ ∞
−∞p (τx) e
−x2
dx (2.22)
dove τ0l e la profondita ottica al centro della riga.
50 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
Questo integrale deve essere valutato numericamente, ma per raggi otti-
ci (τ0l ≤ 50) non troppo grandi i risultati possono essere approssimati in
maniera accurata con ϵ(τ0l) = 1.72/(τ0l + 1.72).
Se consideriamo una riga di Lyman Lyn, i fotoni emessi in questa riga che
non escono dalla nube di gas sono assorbiti, ed ogni processo di emissione
rappresenta un’eccitazione del livello n2P di HI. Questo livello eccitato e
rapidamente soggetto ad un processo di decadimento, e il risultato e un
processo di diffusione in risonanza o l’eccitazione in risonanza di un’altra
riga di HI. Se lo ione eccitato al livello n2P decade, si ha una transizione
12S−n2P , e il processo in esame e una diffusione in risonanza del fotone Lyn;
se invece si ha una transizione 22S−n2P , il fotone Lyn viene convertito in un
fotone Hn, piu eccitazione del livello 22S, che a sua volta porta all’emissione
di due fotoni del continuo; se invece il fotone e emesso nella transizione
32S−n2P , si ha conversione da Lyn a Pn, piu eccitazione del livello 32S, che
porta ad emissione di Hα piu Lyα, e cosı via. La probabilita di ognuno di
questi processi puo essere calcolata direttamente dalle matrici di probabilita
CnL,n′L′ e PnL,n′L′ . Se definiamo Pn(Lym) e Pn(Hm) come le probabilita che
l’assorbimento di un fotone Lyn risulti nell’emissione di un fotone Lym e uno
Hm, rispettivamente, allora
Pn(Lym) = Cn1,m1Pm1,10 (2.23)
e
Pn(Hm) = Cn1,m0Pm0,21 + Cn1,m1Pm1,20 + Cn1,m2Pm2,21. (2.24)
Possiamo allora usare queste probabilita per calcolare lo spettro di Lyman
emesso da una nube di gas teorica. Il calcolo risulta piu semplice se effettuato
in termini di numero di fotoni emessi. Se indichiamo con Rn il numero totale
di fotoni Lyn generati nella nube di gas per unita di tempo tramite processi
di ricombinazione e seguente cascata, e con An il numero totale di fotoni Lyn
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 51
assorbiti nella nube di gas per unita di tempo , allora Jn, il numero totale di
fotoni Lyn emessi nella nube di gas per unita di tempo, e pari alla somma
dei contributi di ricombinazione e di risonanza, piu i processi di diffusione:
Jn = Rn +∞∑
m=n
AmPm(Lyn). (2.25)
Poiche ogni fotone Lyn emesso ha una probabilita ϵn di uscire dalla nube
di gas, il numero totale di fotoni Lyn che fuoriescono dalla nube di gas per
unita di tempo e dato da:
En = ϵnJn = ϵn
[Rn +
∞∑m=n
AmPm(Lyn)
]. (2.26)
Infine, in condizione di stato stazionario, il numero di fotoni Lyn emessi per
unita di tempo e pari alla somma del numero di fotoni assorbiti e di quelli
che escono dalla nube di gas, per unita di tempo:
Jn = An + En = An + ϵnJn. (2.27)
Andando allora ad eliminare Jn tra le equazioni (2.26) e (2.27) si ottiene
An = (1− ϵn)
[Rn +
∞∑m=n
AmPm(Lyn)
], (2.28)
e visto che Rn e Pm(Lyn) sono noti dalla teoria delle ricombinazioni e ϵn e
noto dalla teoria del trasporto radiativo, l’equazione (2.28) puo essere risolta
per An con una procedura sistematica, lavorando a partire dagli n piu alti,
a cui ϵn e significativamente diverso dall’unita, e scendendo poi verso n piu
52 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
piccoli. Da questi valori di Rn possono essere calcolati gli En dell’equazione
(2.26), ottenendo cosı lo spettro di Lyman emergente.
La determinazione dello spettro di Balmer richiede ulteriori analisi. Indi-
chiamo con Sn il numero di fotoni Hn generati nella nube di gas per unita
di tempo da processi di ricombinazione e seguenti processi a cascata. Si
suppone che non si ha assorbimento dei fotoni di Balmer nella nube di gas,
per cui Kn, il numero totale di fotoni Hn emessi nella nube di gas per unita
di tempo, e la somma dei contributi di ricombinazione e di risonanza dovuti
ai fotoni di Lyman:
Kn = Sn +∞∑
m=n
AmPm(Hn).
Allora, visto che Sn e Pm(Hn) sono noti dalla teoria delle ricombinazioni,
e Am e noto dalle soluzioni dello spettro di Lyman, Kn puo essere calcola-
to immediatamente per ottenere lo spettro di Balmer risultante. Da notare
che Rn, Sn, Jn e An sono proporzionali al numero totale di fotoni, per cui le
equazioni sono lineari in queste quantita, e l’intero calcolo puo essere nor-
malizzato ad un qualsiasi Sn, per esempio S4, il numero di fotoni Hβ che
sarebbero emessi in assenza di effetti di assorbimento. I risultati, calcolati
sotto forma dei rapporti tra intensita di Hα/Hβ e Hγ/Hβ sono mostrati in
figura 2.1 in funzione di τ0l(Lyα), il raggio ottico della nube di gas al centro
di Lyα; nella figura, il loop delle linee rappresenta la transizione da caso A
(τ0l → 0) a caso B (τ0l → ∞).
Se anche nella maggior parte delle nubi di gas la profondita ottica delle
righe di Balmer e piccola, possono presentarsi situazioni in cui la densita
di NH0(22S) e sufficientemente alta da portare ad avere processi di auto-
assorbimento nella riga stessa. Le profondita ottiche delle righe di Balmer
possono essere calcolate attraverso l’equazione (2.20), e visto che risulta pro-
porzionale a NH0(22S), il problema del trasporto radiativo e adesso funzione
di due variabili, τ0l(Lyα), che da il raggio ottico delle righe di Lyman, e
τ0l(Hα), che da il raggio ottico delle righe di Balmer. Se anche adesso le
equazioni risultano piu complesse, dal momento che i fotoni delle righe di
2.2. RIGHE DI RICOMBINAZIONE E TRASPORTO RADIATIVO 53
Balmer possono essere diffusi o convertiti in fotoni di Lyman e viceversa, in
principio non ci sono nuovi effetti, e puo essere usata la stessa formulazione
sviluppata per l’assorbimento delle righe di Lyman.
Se analizziamo da un punto di vista fisico i risultati mostrati in figura 2.1,
abbiamo che per τ0l(Hα) = 0 il primo effetto dell’aumento di τ0l(Lyα) e che
Lyβ e convertita in Hα piu due fotoni del continuo. Questo va ad aumentare
il rapporto tra le intensita di Hα/Hβ, che corrisponde ad uno spostamento
del punto verso destra in figura 2.1. Per τ0l(Lyα) leggermente piu grande,
pero, i fotoni Lyγ sono a loro volta convertiti in Pα,Hα,Hβ, Lyα e due
fotoni di continuo, e visto che l’effetto principale e quello di aumentare l’in-
tensita di Hβ, nel grafico si ha uno spostamento verso il basso e verso sinistra.
Per τ0l(Lyα) ancora piu grandi, si ha una conversione di fotoni di Lyn piu
alti, portando ad un rafforzamento di Hγ, e il calcolo, che tiene conto di tutti
questi effetti, mostra come i punti rappresentativi descrivano un piccolo ciclo
con le condizioni che passano da caso A a caso B. Per τ0l(Lyα) ancora piu
grandi, gli effetti dell’aumento di τ0lHα sono che, nonostante Hα sia sola-
Figura 2.1: Effetti di trasporto radiativo causati da profondita ottiche fi-nite in righe della serie di Balmer e di Lyman. I rapporti del flusso to-tale emesso Hα/Hβ sono mostrati per modelli di nube di gas statica, omo-genea ed isoterma a T=10000K. Ogni linea connette una serie di modellicon la stessa τ0l(Lyα), indicati alla fine della linea stessa; lungo la linea,τ0l(Hα) =5 e 10 rispettivamente nei due punti indicati con delle barrette,per τ0l(Lyα) ≥ 4× 102 [Osterbrock, 1989].
54 CAPITOLO 2. CONSIDERAZIONI SULLO SPETTRO
mente diffusa, in quanto ogni fotone Lyβ che forma e velocemente assorbito
e riconvertito in Hα, Hβ e assorbito e convertito in Hα piu Pα, portanto ad
un aumento di Hα/Hβ e una diminuzione di Hβ/Hγ [Osterbrock, 1989].
3. Analisi Dati
Righe allargate permesse sono caratteristiche tipiche degli AGN di tipo 1,
sono prodotte in piccole e dense regioni in prossimita del motore centrale
dell’AGN, e contengono importanti informazioni sulla struttura interna al-
l’AGN. Le considerazioni teoriche trattate nel capitolo precedente suggeriscono
una dipendenza tra il profilo delle righe della serie di Balmer dell’idrogeno e le
condizioni di profondita ottica della regione in cui queste righe sono emesse.
In particolare, righe prodotte in regioni otticamente sottili presenteranno
profili simili, mentre se i fotoni provengono da regioni con gas otticamente
spesso il profilo delle righe che ne deriva sara pesato sulle regioni da cui i
fotoni riescono ad emergere.
Nel seguito, si e scelto di analizzare la condizione della profondita ottica
nella BLR di galassie di tipo NLS1. In generale, i profili delle righe negli
spettri di AGN di tipo 1 sono riproducibili solo in prima approssiamzione
con profili Gaussiani, ed in particolare i profili osservati tendono a non rag-
giungere l’intensita zero altrettanto velocemente, presentando ali piu estese.
Inoltre i profili sono spesso asimmetrici, con le ali che si estendono maggior-
mente verso il blu (lunghezze d’onda minori) che verso il rosso. Nelle NLS1,
invece, il profilo delle righe della serie di Balmer dell’idrogeno e facilmente
riproducibile come somma di due componenti Gaussiane, permettendo quin-
di di sviluppare una procedura semplificata per riprodurne il profilo. Per
analizzare le condizioni nella BLR e necessario esaminare il profilo delle sole
componenti allargate di ogni riga; e stato quindi necessario sottrarre ad og-
ni riga considerata la componente stretta della riga stessa, e le altre righe
che si sovrappongono alla componente allargata del profilo, presenti anche
negli spettri di AGN di tipo 1, come il doppietto [NII]λλ 6548,6583 ed Hα.
55
56 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
La procedura di individuazione delle diverse righe e componenti puo essere
svolta manualmente, ma richiede una quantita di tempo eccessiva, soprat-
tutto se applicata ad un numero elevato di oggetti. Si e allora tentato di
sviluppare una procedura automatica che vada a riprodurre il profilo delle
righe di Balmer dell’idrogeno tramite la sovrapposizione di due profili Gaus-
siani, uno per la componente stretta e uno per quella allargata, di ogni riga,
introducendo un ulterior profilo Gaussiano per ogni altra riga presente. La
procedura va poi ad isolare le sole componenti strette in ogni spettro, cosı
da sottrarle per poter esaminare e confrontare tra loro i soli profili allargati
delle righe dell’idrogeno.
3.1 Il campione
In questo lavoro di tesi sono state analizzate 296 galassie di tipo Narrow
Line Seyfert 1 (NLS1); il campione usato e quello ricavato da Cracco et
al. (2016), e comprende oggetti estratti dalla Sloan Digital Sky Survey1
(SDSS–DR7, Abazajian et al, 2009). Sono stati selezionati oggetti classificati
come “galassie” o “QSO” dalla SDSS, e con redshift tra 0.02 e 0.35. La
FWHM di Hβ e stata imposta nell’interrvallo tra 800 − 3000 km s−1, dove
il limite inferiore e stato imposto sulla base delle misurazioni effettuate su
galassie Seyfert 2 e Seyfert di tipo intermedio [Vaona et al, 2012] mentre il
limite superiore e stato arbitrariamente fissato per evitare possibili esclusioni
di oggetti causate da misure inaccurate. Infine, sono stati selezionati oggetti
in cui sono ben visibili le righe di Hβ e ossigeno, che sono caratteristiche
prominenti negli spettri degli AGN, con rapporto segnale rumore di [OI]λ6300
maggiore di 3. Quest’ultimo criterio serve a garantire che le righe osservate
abbiano un buon rapporto S/N, in quanto [OI] e una riga debole, e il fatto
che sia osservata garantisce la presenza delle altre righe di interesse.
Gli spettri cosı ottenuti sono poi stati corretti attraverso vari task presenti al-
l’interno di IRAF2. Inizialmente le immagini sono state corrette per estinzione
galattica attraverso il task DEREDDEN. In questo caso, i valori necessari per
la correzione sono stati ottenuti dal motore di ricerca NASA/IPAC Extra-
1http://www.sdss.org2http://iraf.noao.edu/
3.1. IL CAMPIONE 57
galactic Database (NED)3: tra i tool presenti, “Coordinate Transformation
& Extinction Calculator” permette di ricavare, a partire dalle coordinate di
un oggetto, e dal periodo di osservazione, l’arrossamento nelle diverse bande.
Tra i diversi valori forniti dal motore di ricerca, e stato selezionato quello
in banda V derivato da Schlafly and Finkbeiner, 2011. In seguito gli spettri
sono stati corretti per redshift, riportando le lunghezze d’onda a quelle nel
sistema di riferimento della sorgente, tramite il task DOPCOR di IRAF, dove
il valore di redshift usato per la correzione e stato ottenuto tramite l’iniziale
ricerca degli oggetti nell’archivio della SDSS. Infine, per tutti gli spettri e
stato corretto il livello del continuo, cosı da renderlo uniformemente pari a
zero, tramite il task SPLOT di IRAF con una procedura manuale. In figura
3.1 e 3.2 sono mostrati due esempi di spettri prima e dopo la correzione con
IRAF.
3http://ned.ipac.caltech.edu/
58 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.1: Confronto tra lo spettro originale della galassia NLS1 SDSSJ112014.85+063341.1(in alto), e lo spettro ottenuto dopo la correzione perestinzione da mezzo interstellare, la rimozione del redshift e la sottrazionedel continuo (in basso).
3.1. IL CAMPIONE 59
Figura 3.2: Confronto tra lo spettro originale della galassia NLS1 SDSSJ113949.47+402048.5 (in alto), e lo spettro ottenuto dopo la correzione perestinzione da mezzo interstellare, la rimozione del redshift e la sottrazionedel continuo (in basso).
60 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
3.2 Creazione del modello con profilo
Gaussiano
Effettuate le appropriate correzioni tramite IRAF, gli spettri risultanti sono
stati analizzati tramite lo sviluppo di un programma in linguaggio Python
[van Rossum, 1995], il cui primo obiettivo e la creazione di un modello che
riesca a riprodurre il piu fedelmente possibile il profilo delle righe della serie
di Balmer dell’idrogeno, focalizzandosi principalmente sui profili di Hα e Hβ,
come sovrapposizione di due o piu profili Gaussiani. In particolare, il profilo
di Hβ e stato modellato con sole due componenti Gaussiane, una per ripro-
durre la componente stretta della riga, e una per la componente allargata,
mentre per il profilo di Hα si sono usate due componenti Gaussiane oltre
quelle per i profili larghi e stretti, in modo da riprodurre il doppietto [NII]λλ
6548,6583. In figura 3.3 e 3.4 sono mostrati rispettivamente il profilo di una
riga Hα, con le componenti aggiuntive del doppietto [NII]λλ 6548,6583, e di
una riga Hβ.
Figura 3.3: Particolare dello spettro della galassia NLS1 SDSSJ144012.75+615633.0 centrato sulla riga Hα; sono evidenti le componenti deldoppietto [NII]λλ 6548,6583, che si sovrappongono alla componente allargatadella riga.
3.2. CREAZIONE DEL MODELLO CON PROFILO GAUSSIANO 61
Figura 3.4: Particolare dello spettro della galassia NLS1 SDSSJ104230.13+010223.8 centrato sulla riga Hβ, in cui si vede come il profilodella riga sia dato dalla sovrapposizione di una componente stretta e unacomponente allargata.
3.2.1 La procedura automatica
Nel processo di modellazione delle componenti strette, si e scelto di usare la
larghezza delle righe del doppietto [OIII]λλ 4959,5007 come misura standard
per tutte le righe strette dello stesso spettro, prendendo poi una larghezza
pari al 75% per tenere conto della maggior dispersione di velocita del gas
ad alta ionizzazione. In figura 3.5 sono mostrati alcuni esempi di righe del
doppietto [OIII]λλ 4959,5007; in alcuni casi, pari a circa l’8% del campione,
non e stato sufficiente modellare le righe del doppietto [OIII]λλ 4959,5007
con una sola componente Gaussiana stretta, e si sono modellati i profili con
un task interattivo in IRAF, descritto nella sezione 3.2.2. In figura 3.6 sono
mostrati due esempi di righe del doppietto [OIII]λλ 4959,5007 con le due
componenti visibili.
Una volta determinata la larghezza delle righe del doppietto di [OIII]λλ
4959,5007, il programma procede con al creazione del modello costituito da
componenti Gaussiane delle righe di Hα e Hβ. Per entrambe le righe, si e
determinata a priori la porzione di spettro da modellare, ed in particolare per
62 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.5: Particolare dello spettro delle galassie NLS1 SDSSJ103506.08+060141.6 (a sinistra) e SDSS J130845.69-013053.9 (a destra)nella regione del doppietto [OIII]λλ 4959,5007.
Hα si e analizzato l’intervallo tra 6450 e 6700 A, mentre per Hβ l’intervallo in
considerazione e compreso tra 4810 e 4910 A. All’interno di ogni intervallo, il
programma individua il punto di maggiore intensita, e la sua corrispondente
posizione in lunghezza d’onda. Questo punto viene scelto come picco della
distribuzione, e la sua lunghezza d’onda e usata per convertire il profilo in
scala di velocita secondo la formula:
Figura 3.6: Particolare dello spettro delle galassie NLS1 SDSSJ103438.59+393828.2 (a sinistra) e SDSS J115523.74+150756.9 (a destra)nella regione del doppietto [OIII]λλ 4959,5007; e evidente che il profilo nonsia modellabile con una sola componente Gaussiana.
3.2. CREAZIONE DEL MODELLO CON PROFILO GAUSSIANO 63
v = cλ− λ0
λ0
(3.1)
con c velocita della luce e λ0 la lunghezza d’onda del picco. La conversione
in scala di velocita e stata fatta per poter confrontare piu facilmente tra loro
i profili delle due righe.
Una volta eseguita la conversione in scala di velocita, il programma legge una
serie di parametri forniti dall’utente che indicano, in maniera approssimativa,
quali devono essere i valori di intensita, centro e larghezza delle Gaussiane
che devono riprodurre il profilo della riga in esame, e con una procedura au-
tomatica che minimizza gli scarti quadratici, cerca la migliore combinazione
di parametri che permetta di modellare il profilo della riga. Per tutte le com-
ponenti strette, viene assegnata automaticamente una larghezza pari al 75%
della larghezza delle righe del doppietto di [OIII]λλ 4959,5007. Per assicurar-
si che i parametri siano fisicamente accettabili, e stata inserita una procedura
di verifica, che segnala la presenza di intensita o larghezze negative, valori
che pur portando ad una interpretazione numerica dei dati, sono tuttavia
privi di senso fisico. Mentre la creazione del modello per la rappresentazione
di Hβ e piu semplice, in quanto richiede solamente la sovrapposizione di due
Gaussiane, una stretta e una allargata, l’analisi del profilo di Hα richiede
l’introduzione di vincoli specifici per modellare correttamente le componenti
dovute al doppietto [NII]λλ 6548,6583, sovrapposto alla componente allarga-
ta di Hα. In questo caso, si e lasciata libera di variare la posizione della riga
[NII]λ6583, e la sua intensita, in quanto la riga e solitamente molto evidente,
e facilmente individuabile tramite la procedura automatica, mentre si e vin-
colata la posizione della componente del doppietto a 6548A, in modo che, in
scala di velocita, questa sia posta a -1000 km s−1 rispetto alla posizione di
[NII]λ6583, mentre l’intensita di [NII]λ6548 e posta pari ad un terzo dell’in-
tensita di [NII]λ6583. Per verificare che il modello prodotto da questa proce-
dura automatica sia corretto, il programma salva i propri risultati in un’im-
magine con sovrapposte allo spettro originale le varie componenti Gaussiane
utilizzate per la modellazione, e il risultato globale ottenuto. Un esempio
per le due righe e riportato in figura 3.7, in cui sono rappresentate, in scala
64 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.7: Riga Hα (a sinistra) e Hβ (a destra) della galassia SDSSJ133138.03+013151.6. I punti blu rappresentano il profilo originale della riga,la linea azzurra continua rappresenta il modello Gaussiano calcolato, la linearossa indica la componente stretta della riga, e quella verde la componentelarga. Nel grafico di Hα in viola sono rappresentati i profili delle righe deldoppietto [NII]λλ 6548,6583.
di velocita, le righe di Hα e Hβ della galassia SDSS J133138.03+013151.6,
con il modello calcolato dal programma, raffigurato con una linea piu spessa,
sovrapposto allo spettro originale, espresso come una serie di punti; le linee
piu sottili raffigurano le singole componenti Gaussiane del modello. Altri
profili significativi sono riportati in Appendice B.
3.2.2 Casi particolari
La procedura automatica di modellazione del profilo Gaussiano delle righe
e stata applicata a 265 sorgenti, pari all’89,6% del campione; a causa del
rapporto segnale-rumore (S/N) troppo basso, o di righe particolarmente dis-
turbate, sono state scartate dallo studio 6 sorgenti (corrispondente al 2% del
campione). Infine, su 25 sorgenti (pari all’8,4% del campione) (vedi figura
3.8) e stata applicata una procedura interattiva per la creazione del modello
Gaussiano del profilo. In questo caso e stato utilizzando il task NGAUSSFIT
del pacchetto PYTOOLS di IRAF; richiamando funzionalita di IRAF tramite
linguaggio python, NGAUSSFIT permette, selezionando la porzione di spet-
tro che si vuole analizzare, di simulare il profilo delle righe selezionate tramite
sovrapposizione di varie componenti Gaussiane. A partire dal modello che
3.2. CREAZIONE DEL MODELLO CON PROFILO GAUSSIANO 65
il programma crea automaticamente una volta stabilito arbitrariamente il
numero di Gaussiane che si vuole utilizzare, la loro intensita e il loro centro,
e possibile variare manualmente i valori di intensita, posizione e larghezza
delle Gaussiane per ottenere il miglior fit, scegliendo anche, di volta in volta,
quali valori far modificare dal programma, e quali invece cambiare a mano;
con questo task e inoltre possibile visualizzare di volta in volta i residui, e
modificare cosı il modello, in modo da avere la migliore riproduzione possibile
dei dati. Le sorgenti in cui il profilo Gaussiano e stato individuato con questa
procedura presentano le righe del doppietto di [OIII]λλ 4959,5007 allargate,
che sono riproducibili con la somma di due componenti Gaussiane separate,
una molto stretta e ad alta intensita, e l’altra piu ampia e meno intensa; in
questo caso, le componenti strette delle righe di Hα e Hβ, e le righe strette
del doppietto [NII]λλ 6548,6583 sono state modellate con funzioni Gaussiane
della stessa larghezza di quelle usate per la componente stretta nelle righe del
doppietto di [OIII], senza applicare la riduzione al 75% come si e invece fatto
nella procedura automatica. In figura 3.9 e raffigurata la porzione di spettro
con Hβ con le due righe [OIII]λλ 4959,5007, con le componenti Gaussiane
che ne riproducono il profilo, e il residuo del modello; analogamente in figura
3.10 si ha la porzione dello spettro con Hα e le righe di [NII]λλ 6548,6583,
con modello e residui.
66 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.8: Esempio di modellazione automatica non riuscita, nelle righedi Hα (in alto) e Hβ (in basso) della galassia SDSS J104230.13+010223.8. Ipunti blu rappresentano il profilo originale della riga, la linea azzurra continuarappresenta il modello Gaussiano calcolato, la linea rossa indica il profilostretto della riga, e quella verde il profilo allargato. Nel grafico di Hα inviola sono rappresentati i profili delle righe del doppietto [NII]λλ 6548,6583.
3.2. CREAZIONE DEL MODELLO CON PROFILO GAUSSIANO 67
Figura 3.9: Sinistra: particolare dello spettro della NLS1 SDSSJ150224.58+182128.7 che raffigura Hβ e le righe del doppietto [OIII]λλ4959,5007. La linea nera piu spessa raffigura lo spettro originale della sor-gente, mentre le linee piu sottili raffigurano le sei componenti Gaussiane (dueper ogni riga) usate per riprodurre i dati, il cui risultato e raffigurato in verde.Destra: residui dopo la sottrazione del modello Gaussiano. In entrambe lefigure, la linea rossa delimita la porzione di spettro che si e proceduto amodellare, mentre la linea tratteggiata indica il livello scelto per il continuo.
Figura 3.10: Sinistra: particolare dello spettro della NLS1 SDSSJ095329.84+142326.1 che raffigura Hα e le righe del doppietto [NII]λλ6548,6583. La linea nera piu spessa raffigura lo spettro originale della sor-gente, mentre le linee piu sottili raffigurano le quattro componenti Gaussianeusate per riprodurre i dati, il cui risultato e raffigurato in verde. Destra:residui dopo la sottrazione del modello Gaussiano. In entrambe le figure,la linea rossa delimita la porzione di spettro da modellare, mentre la lineatratteggiata indica il livello scelto per il continuo.
68 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.11: Pseudo spettro con le sole componenti strette delle righe di Hαe Hβ estratte dal modello della galassia SDSS J090431.21+075330.8.
3.3 Analisi delle componenti allargate
Ultimate le procedure che portano alla creazione del modello Gaussiano del
profilo delle righe, dai dati ottenuti sono stati estratti solamente i valori
riguardanti le componenti strette di ogni profilo, in modo da poter creare,
a partire dagli spettri iniziali, degli pseudo spettri con intensita pari a zero
ovunque tranne nei punti in cui sono state individuate le componenti strette
delle righe analizzate, dove invece sono riprodotti i profili Gaussiani (un
esempio in figura 3.11). Questi nuovi “spettri” sono stati poi sottratti dai
dati originali usando il task SARITH di IRAF, che permette di effettuare
operazioni aritmetiche tra spettri sovrapposti in lunghezza d’onda. In questo
modo e stato possibile ricavare, per ogni oggetto in esame, un nuovo spettro
caratterizzato dalla presenza delle sole componenti large delle righe della serie
di Balmer. In figura 3.12 e rappresentato lo spettro originale della galassia
SDSS J144431.62+153643.2 (in rosso tratteggiato) sovrapposto allo spettro
ottenuto sottraendo le componenti strette delle righe analizzate.
Ottenuti gli spettri con le sole componenti allargate delle righe Hα e Hβ del-
3.3. ANALISI DELLE COMPONENTI ALLARGATE 69
Figura 3.12: Confronto tra lo spettro originale della galassia SDSSJ144431.62+153643.2, rappresentato con tratti rossi, sovrapposto allo spet-tro dello stesso oggetto a cui sono state sottratte le componenti strette dellerighe di Hα e Hβ, e il doppietto [NII]λλ 6548,6583, rappresentato in nero.
70 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
la serie di Balmer, si e eseguito per ciascun oggetto un secondo programma
di diagnostica con l’obiettivo di analizzare l’andamento del rapporto tra le
FWHM delle due righe, dopo averne normalizzato il profilo. In un primo
momento il programma individua, nei medesimi intervalli usati precedente-
mente, il punto piu alto della distribuzione, e utilizza i valori cosı determinati
di intensita e lunghezza d’onda per normalizzare la distribuzione, e trasfor-
marla in scala di velocita. Il passaggio in scala di velocita permette di con-
frontare facilmente i profili, sovrapponendoli al centro della distribuzione. Se
anche con questa procedura si sono ottenuti risultati accurati per la misura
della FWHM, la rappresentazione grafica non sempre permetteva una verifi-
ca immediata, in quanto in alcuni casi, soprattutto a causa del rumore negli
spettri, la massima intensita non conicideva col picco effettivo del profilo,
portando quindi ad avere le distribuzioni in posizioni leggermente decentrate
(vedi figura 3.13). Per questo motivo si e deciso di implementare una secon-
da procedura che sfrutta nuovamente la creazione di un modello Gaussiano
per il profilo della riga. Individuata la riga, e fornito un set di parametri
iniziali, il programma genera nuovamente la sequanza di parametri che per-
mette di modellare il profilo reale con uno Gaussiano. Da questi parametri
si selezionano poi i valori di intensita e centro della distribuzione, che sono
utilizzati per centrare e normalizzare la distribuzione, garantendo cosı che
la presenza di punti residui dalla sottrazione delle componenti strette non
influenzi lo studio della distribuzione. In figura 3.14 sono messe a confronto
le due procedure di normalizzazione. In Appendice C sono riportati alcuni
grafici significativi riguardanti il confronto tra le componenti allargate.
Ottenuti i profili normalizzati, e stata misurata la FWHM di ogni riga: dopo
aver imposto l’intensita massima della distribuzione pari ad 1, il program-
ma va a cercare i due punti reali, uno a destra e uno a sinistra del centro
della distribuzione determinato con il profilo Gaussiano, che abbiano inten-
sita appena inferiore a 0,5; la differenza tra la velocita di questi due punti
fornisce il limite superiore della misura della FWHM. Analogamente, i due
punti con intensita appena superiore a 0,5 forniscono le misure di velocita per
la determinazione del limite inferiore della FWHM della riga analizzata. La
semisomma di questi valori limite fornisce la misura effettiva della FWHM di
3.3. ANALISI DELLE COMPONENTI ALLARGATE 71
ogni riga, mentre l’errore sulla misura e dato dalla semidifferenza dei valori
limite.
72 CAPITOLO 3. ANALISI DATI
Figura 3.13: Componenti allargate delle righe Hα e Hβ della galassia SDSSJ163625.41+421346.9, normalizzata a partire dall’intensita del punto piu altodella distribuzione. E evidente che i due profili non sono centrati alla stessavelocita, per cui il confronto visivo delle larghezze risulta difficoltoso.
Figura 3.14: Componenti allargate delle righe Hα e Hβ della galassia SDSSJ130154.80+320548.8; a sinistra, i profili sono stati normalizzati e centratirispetto al punto piu alto di ciascuna distribuzione, mentre a destra sonostati usati i valori derivati dai modelli Gaussiani che meglio rappresentano ledue distribuzioni. E evidente come la seconda modalita di normalizzazionefornisca risultati grafici facilmente interpretabili gia a prima vista.
4. Risultati e discussione
Lo studio dei profili delle componenti allargate delle righe della serie di
Balmer nelle galassie di tipo Seyfert 1 mostra che, in generale, non e presente
un’asimmetria comune a tutte le componenti allargate; inoltre, confrontando
tra loro le FWHM delle componenti allargate delle righe Hα e Hβ, il rap-
porto risulta essere il piu delle volte leggermente inferiore ad 1, suggerendo
una stratificazione della ionizzazione e della profondita ottica, che tendono a
diminuire allontanandosi dalla sorgente centrale [Osterbrock, 1989].
Analizzando, nelle NLS1, i rapporti tra le FWHM dei profili allargati delle
righe Hα e Hβ normalizzati alla stessa intensita, e possibile vedere in figu-
ra 4.1 che la distribuzione ottenuta per gli oggetti analizzati e centrata tra
0.8 e 1.0, in accordo con Osterbrock, 1989. Inoltre, sono state riprodotte
anche le distribuzioni dei valori minimi e massimi ammissibili nei nostri
margini di errore nelle figure 4.2 e 4.3. Le tre distribuzioni possono con-
siderarsi, in generale, simili, ed in particolare la maggior parte delle sorgenti
mostra avere rapporti nell’intervallo 0.8-1.0, ad eccezione della distribuzione
dei valori massimi, che e invece centrata ad 1.0.
73
74 CAPITOLO 4. RISULTATI E DISCUSSIONE
Figura 4.1: Instogramma con i valori calcolati di FWHM per tutte le sorgentiesaminate. La distribuzione e centrata tra 0.8 e 1.0, per quanto sono presentialcuni valori piu distaccati.
Figura 4.2: Instogramma con i valori minimi delle FWHM di tutte le sorgentiesaminate.
75
Figura 4.3: Instogramma con i valori massimi delle FWHM delle sorgentiesaminate.
Per tenere conto degli errori nella misura, si sono confrontati gli istogrammi
delle distribuzioni dei valori minimi e massimi con quello dei valori calcolati
(figura 4.4). In generale, i valori minimi presentano un andamento simile
a quelli calcolati, con 214 oggetti (73.9% del campione) che presentano il
valore minimo del rapporto tra le FWHM nell’intervallo 0.8-1.0. Per quanto
riguarda invece la distribuzione dei valori massimi, questa risulta piu centrata
attorno 1.0, con 144 sorgenti (49.7% del campione) nell’intervallo 0.8-1.0.
Nelle tabelle 4.1, 4.2 e 4.3 sono riportati gli intervalli delle distribuzioni dei
valori rispettivamente calcolati, minimi e massimi del rapporto delle FWHM
delle componenti allargate delle righe Hα e Hβ con il numero di oggetti che
si colloca in ogni intervallo, e la percentuale sul campione.
76 CAPITOLO 4. RISULTATI E DISCUSSIONE
Figura 4.4: Alto:Confronto tra le distribuzioni del rapportro tra le FWHMdelle componenti allargate di Hα e Hβ calcolate (in verde) e al minimo val-ore possibile secondo l’errore di misura (in azzurro). Per quanto i valoricalcolati presentino un picco nei pressi dell’unita, i due grafici mostrano unadistribuzione simile. Basso:Confronto tra le distribuzioni del rapportro trale FWHM delle componenti allargate di Hα e Hβ calcolate (in verde) e almassimo valore possibile secondo l’errore di misura (in rosso). Anche inquesto caso, le due distribuzioni sono simili.
77
Tabella 4.1: Intervalli della distribuzione dei rapportiFWHM(Hα)/FWHM(Hβ) con numero di oggetti per ogni intervallo erelativa percentuale del campione.
Intervallo # %0.41063268-0.46063268 0 0.00.46063268-0.51063268 1 0.340.51063268-0.56063268 2 0.690.56063268-0.61063268 0 0.00.61063268-0.66063268 2 0.690.66063268-0.71063268 4 1.380.71063268-0.76063268 8 2.760.76063268-0.81063268 16 5.520.81063268-0.86063268 28 9.660.86063268-0.91063268 49 16.90.91063268-0.96063268 45 15.520.96063268-1.01063268 57 19.661.01063268-1.06063268 32 11.031.06063268-1.11063268 16 5.521.11063268-1.16063268 13 4.481.16063268-1.21063268 5 1.721.21063268-1.26063268 6 2.071.26063268-1.31063268 2 0.691.31063268-1.36063268 2 0.691.36063268-1.41063268 0 0.01.41063268-1.46063268 1 0.341.46063268-1.51063268 0 0.01.51063268-1.56063268 1 0.34
78 CAPITOLO 4. RISULTATI E DISCUSSIONE
Tabella 4.2: Intervalli della distribuzione dei valori minimi diFWHM(Hα)/FWHM(Hβ), con numero di oggetti per intervallo e relativapercentuale sul campione.
Intervallo # %0.395983199601-0.445983199601 0 0.00.445983199601-0.495983199601 1 0.340.495983199601-0.545983199601 2 0.690.545983199601-0.595983199601 0 0.00.595983199601-0.645983199601 3 1.030.645983199601-0.695983199601 6 2.0690.695983199601-0.745983199601 10 3.450.745983199601-0.795983199601 26 8.970.795983199601-0.845983199601 46 15.860.845983199601-0.895983199601 52 17.930.895983199601-0.945983199601 52 17.930.945983199601-0.995983199601 46 15.860.995983199601-1.0459831996 18 6.211.0459831996-1.0959831996 10 3.451.0959831996-1.1459831996 8 2.761.1459831996-1.1959831996 4 1.381.1959831996-1.2459831996 2 0.691.2459831996-1.2959831996 2 0.691.2959831996-1.3459831996 1 0.341.3459831996-1.3959831996 0 0.01.3959831996-1.4459831996 0 0.01.4459831996-1.4959831996 0 0.01.4959831996-1.5459831996 1 0.34
79
Tabella 4.3: Intervalli della distribuzione dei valori massimi diFWHM(Hα)/FWHM(Hβ), con numero di oggetti per intervallo e relativapercentuale sul campione.
Intervallo # %0.425282169987-0.475282169987 0 0.00.475282169987-0.525282169987 1 0.340.525282169987-0.575282169987 2 0.690.575282169987-0.625282169987 0 0.00.625282169987-0.675282169987 2 0.690.675282169987-0.725282169987 3 1.030.725282169987-0.775282169987 6 2.060.775282169987-0.825282169987 11 3.790.825282169987-0.875282169987 19 6.550.875282169987-0.925282169987 39 13.450.925282169987-0.975282169987 41 14.140.975282169987-1.02528216999 45 15.521.02528216999-1.07528216999 45 15.521.07528216999-1.12528216999 34 11.721.12528216999-1.17528216999 13 4.481.17528216999-1.22528216999 10 3.451.22528216999-1.27528216999 8 2.761.27528216999-1.32528216999 5 1.721.32528216999-1.37528216999 2 0.691.37528216999-1.42528216999 1 0.341.42528216999-1.47528216999 1 0.341.47528216999-1.52528216999 0 0.01.52528216999-1.57528216999 1 0.341.57528216999-1.62528216999 1 0.34
80 CAPITOLO 4. RISULTATI E DISCUSSIONE
Analizzando allora ogni rapporto tra le misure di FWHM delle componenti
allargate di Hα e Hβ nell’insieme, considerando cioe per ciascuna sorgente
l’intervallo tra i valori minimi e massimi, e non il singolo valore, risulta che
201 sorgenti, pari al 69.3% del campione rientra nell’intervallo 0.9-1.05, 27
sorgenti (9.3%) presenta un rapporto tra le FWHM superiore a 1.05, e i
restanti 62 oggetti (21.4%) ha valori inferiori a 0.9.
Questi risultati sono interpretabili in termini di profondita ottica e arrossa-
mento. La possibilita che si formi polvere nelle regioni centrali degli AGN
comporta due effetti principali: da un lato, i grani di polvere assorbono e
diffondono la radiazione, portando ad avere un contributo aggiuntivo all’ecci-
tazione collisionale di Hα, aumentandone di conseguenza la FWHM, che quin-
di porta ad un rapporto maggiore di 1 se confrontata con Hβ [Osterbrock, 1989].
Inoltre, la soppressione di fotoni a minore lunghezza d’onda, fa si che i fotoni
delle due righe emergano preferenzialmente da regioni diverse, in particolar
modo favorendo l’emissione di Hβ in zone povere di polveri, probabilmente
prossime al centro, e quella di Hα in regioni piu ricche ed esterne.
D’altro canto, all’aumentare della profondita ottica, si ha un progressivo
allargamento delle righe, inversamente proporzionale a λ2. Come riportato
in sezione 2.2.2, infatti, il coefficiente di assorbimento e espresso come
kνl = k0le(−∆ν/∆νD)2 = k0le
−x2
dove
k0l =λ2
8π3/2
ωj
ωi
Aj,i
∆νD
e la sezione d’urto di assorbimento della riga per atomo. Da questa espres-
sione si deduce che righe a maggior lunghezza d’onda sono maggiormente
assorbite all’aumentare della profondita ottica. Se ne deduce che, se le righe
nella BLR sono emesse in condizioni di gas otticamente profondo, Hα sara
piu assorbita di Hβ, e di conseguenza analizzando la FWHM di queste due
righe nella loro componente allargata, il rapporto ne risultera inferiore ad 1.
81
Il caso intermedio, cioe quello in cui il rapporto tra le FWHM delle compo-
nenti allargate delle due righe e pari ad 1, puo allora indicare che nella BLR
le righe siano emesse in condizione di gas otticamente sottile, portando le
righe ad avere un profilo simile, e quindi un rapporto tra le FWHM pari ad
1.
Conclusioni
In questo lavoro di tesi sono state esaminate le componenti allargate delle
righe Hα e Hβ della serie di Balmer di 296 galassie di tipo Narrow Line
Seyfert 1, producendo un modello che ne riproduca l’intero profilo tramite
sovrapposizione di due o piu componenti Gaussiane. Si e tentato di au-
tomatizzare questa fase dell’analisi tramite lo sviluppo di un programma in
linguaggio Python il cui scopo e di creare un modello a due o piu componenti
Gaussiane che riproduca il profilo delle righe esaminate a partire dalla ripro-
duzione, con una sola Gaussiana, del profilo delle righe strette del doppietto
[OIII]λλ 4959,5007. Nel caso in cui il doppietto [OIII]λλ 4959,5007 presenti,
oltre ad una componente stretta, anche una componente allargata, il modello
Gaussiano e stato riprodotto con una procedura manuale tramite IRAF.
In entrambi i casi, dallo spettro di ogni oggetto esaminato sono state sottratte
le componenti strette di Hα e Hβ, cosı da poter isolare le componenti allargate
di entrambe le righe, per poi normalizzarle alla stessa intensita e confrontarle
in scala di velocita. L’analisi si e concentrata sulla misura della larghezza a
meta altezza (FWHM) dei profili normalizzati, sfruttando nuovamente una
procedura automatica che, in ultima analisi, estrae la misura della FWHM
delle due righe, l’errore sulla misura, e il rapporto tra le larghezze delle due
righe.
I dati cosı ottenuti mostrano che per la maggior parte del campione (69.3%)
il rapporto tra le larghezze di Hα e Hβ e pari ad 1, suggerendo che, nella
maggior parte dei casi, la BLR e componsta da gas otticamente sottile per
le righe prodotte da transizioni nella serie di Balmer. Per quegli oggetti
in cui il rapporto e inferiore ad 1, invece, si suppone che il gas in cui le
righe sono prodotte sia otticamente spesso, qualita che porta ad avere un
83
84 Conclusioni
maggior assorbimento di Hα rispetto ad Hβ, in quanto la sezione d’urto di
assorbimento e quadraticamente proporzionale alla lunghezza d’onda. Dove
invece il rapporto e maggiore di 1 si ipotizza che la presenza di polvere
porti ad avere un contributo aggiuntivo all’eccitazione collisionale di Hα,
allargandone conseguentemente il profilo.
Sviluppi successivi di questo lavoro potrebbero riguardare la creazione di una
procedura piu accurata per la costruzione del modello multi-Gaussianouno,
e l’utilizzo di appropriati modelli di struttura della BLR, per verificare che
le ipotesi sulla profondita ottica producano i risultati qui ottenuti.
Appendice A
Nelle seguenti pagine sono riportati i valori delle FWHM calcolate per o-
gnuno dei 290 oggetti esaminati in questo lavoro di tesi. Per ogni oggetto,
il profilo delle righe Hα e Hβ e stato normalizzato al valore dell’intensita
ricavata dal modello Gaussiano che meglio riproduce il profilo reale della riga.
I valori calcolati di FWHM sono stati estratti automaticamente tramite un
programma sviluppato in linguaggio Python, tramite cui si e imposto come
valore di riferimento per la FWHM quello di 0,5, cercando poi i valori minimi
e massimi della misura della FWHM. Il valore espresso nella tabella successiva
e dato dalla semisomma dei valori minimi e massimi, mentre l’errore sulla
misura e dato dalla semidifferenza. Per ogni oggetto e indicata la misura di
FWHM(Hα), FWHM(Hβ), FWHM(Hα)/FWHM(Hβ) e l’errore su ciascun
valore. L’errore sul rapporto e stato propagato secondo la formula
x =a
b−→ ∆x
|x|=
∆a
|a|+
∆b
|b|
−→ ∆x = |x|(∆a
|a|+
∆b
|b|
)
85
86 Appendice A
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ104230.13+010223.8
1432.28382823
40.9223950923
1547.06757940
55.2524135499
0.925805599771
0.0595160742710
SDSSJ112606.42+002349.9
2185.28578784
39.0229604971
2528.63810298
52.6799604787
0.864214529261
0.0334368716678
SDSSJ120014.08-004638.7
2282.58523404
38.6878853227
2349.05619771
52.2012488381
0.971703119006
0.0380629470345
SDSSJ130023.22-005429.8
1342.45928977
40.6805845383
1263.29944823
54.9260629667
1.062661185870
0.0784045143723
SDSSJ130713.25-003601.6
2183.13867871
38.9846192626
2263.57031906
52.6411702107
0.964466913321
0.0396520865527
SDSSJ144932.70+002236.3
1141.76088315
42.2874401168
1198.85078627
57.0881326793
0.952379475607
0.0806247175117
SDSSJ151956.57+001614.6
1884.06081777
40.9578438646
2045.54803523
55.2850820332
0.921054301987
0.0449162791216
SDSSJ112508.40-033425.3
1623.45781814
41.6271235421
1461.41061720
56.2081006615
1.110884099950
0.0712105192275
SDSSJ114341.97-014434.4
2230.92430337
41.3134130254
2287.04389294
55.7815583644
0.975461953422
0.0418558652101
SDSSJ120700.30-021927.1
1709.18449139
34.8813161508
1412.67017182
47.0890057273
1.209896354780
0.065021640835
SDSSJ124904.15-022235.9
1972.89869536
41.9765679863
3060.97039119
56.6846368739
0.644533740357
0.025649293844
SDSSJ130845.69-013053.9
1725.04026424
41.0723872438
1497.49834956
55.4629018355
1.151948023680
0.070092075515
SDSSJ225452.22+004631.3
1506.91983147
41.8588842076
2203.06847468
56.4889352482
0.684009529795
0.0365389706087
SDSSJ002752.39+002615.7
2121.68206160
37.8871796715
2506.84721044
51.1601471519
0.846354756990
0.0323860238644
SDSSJ011929.07-000839.7
1507.80581433
41.8834948424
1413.83407503
56.5533630014
1.066465889420
0.0722826880608
SDSSJ014644.82-004043.1
1391.80283758
42.1758435629
1480.33490432
56.9359578586
0.940194569155
0.0646520741028
SDSSJ014559.44+003524.7
2350.76941772
39.1794902954
2380.18143809
52.8929208464
0.987642950283
0.0384083369555
SDSSJ030417.78+002827.2
1223.67596858
43.7027131637
1416.18431852
59.0076799381
0.864065469857
0.066862208977
SDSSJ030639.57+000343.1
2060.88332093
41.2176664187
2114.19334157
55.6366668834
0.974784699399
0.0451479229195
SDSSJ033854.25+005339.6
1926.94545401
35.6841750743
1926.57642603
48.1644106508
1.000191545980
0.043526854316
SDSSJ002839.65+145138.8
1221.24902750
38.1640321094
1184.87580659
51.5163394168
1.030697918480
0.0770222629295
SDSSJ005118.28+135448.1
1123.48741702
40.1245506080
1137.39904554
54.1618593117
0.987768911381
0.0823140759484
SDSSJ010712.03+140844.9
975.096831970
42.3955144335
1030.20206154
57.2334478633
0.946510270531
0.0937365243763
SDSSJ011804.83+143158.6
1375.39766545
40.4528725132
1310.85359168
54.6188996533
1.049238201870
0.0745782055251
SDSSJ013859.33+132108.1
2128.89448544
36.7050773352
2675.52279551
49.5467184354
0.795692897483
0.0284538967171
SDSSJ015219.33+141206.5
2085.01214203
36.5791603864
2963.66592669
49.3944321114
0.703524686521
0.0240679498021
SDSSJ073623.13+392617.7
2244.82610962
40.8150201749
2258.57245442
55.0871330347
0.993913702092
0.0423129558319
SDSSJ085858.79+533917.8
2094.18355229
36.7400623209
2628.52495805
49.5948105292
0.796714349575
0.0290097909478
SDSSJ085504.16+525248.3
2680.56463976
41.8838224962
2487.58453716
56.5360122081
1.077577304300
0.0413275386591
SDSSJ090545.81+561902.0
993.131728080
36.7826565956
1042.71676569
49.6531793185
0.952446302542
0.0806303748184
SDSSJ092508.68+554423.1
2242.87427450
37.3812379083
2219.90978320
50.4524950727
1.010344785840
0.0398014612605
SDSSJ024546.10-085842.2
2226.36072060
39.7564414394
2253.93524621
53.6651249098
0.987766052439
0.0411569188516
SDSSJ025105.28-070230.1
1926.34526878
34.3990226568
2043.44781891
46.4419958844
0.942693643044
0.0382586705781
FWHM calcolate 87
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ033115.63-080015.3
1546.93154366
36.8317034206
1641.60210749
49.7455184087
0.942330383597
0.0509919038743
SDSSJ091513.96+014355.2
1328.78343667
37.9652410477
1486.46781523
51.2575108699
0.893920085628
0.056365404414
SDSSJ093609.13-002639.7
1800.41257808
40.0091684017
1566.58749004
54.0202582774
1.149257599410
0.0651686301582
SDSSJ093701.04+010543.7
1565.08992794
43.4747202205
1702.02333768
58.6904599201
0.919546690862
0.0572514702165
SDSSJ095938.93+622107.1
1809.69321000
35.4841805882
2060.18230751
47.9112164537
0.878414110929
0.0376520412345
SDSSJ135643.69+664128.4
1947.74536717
38.9549073434
2629.36214994
52.5872429988
0.740767249278
0.0296306899711
SDSSJ135756.53+655902.9
1678.53035356
38.1484171263
1854.24835902
51.5068988616
0.905234913864
0.0457189350436
SDSSJ112209.40+011719.3
1510.20379471
43.1486798487
1747.71640330
58.2572134433
0.864101173312
0.0534919773955
SDSSJ122950.08+033444.8
2059.54162495
34.3256937492
2317.45115734
46.3490231468
0.888709830378
0.0325860271139
SDSSJ133138.03+013151.6
1941.04749867
42.1966847538
1993.81420890
56.9661202544
0.973534790758
0.048979079535
SDSSJ144359.75+012956.2
2290.70325545
35.2415885454
1998.05170124
47.5726595534
1.146468459260
0.0449348443741
SDSSJ080409.24+385348.7
1546.36030383
37.7161049714
1476.39407405
50.9101404845
1.047389942160
0.0616629907076
SDSSJ075525.29+391109.8
1634.74438163
44.1822805847
1849.51525276
59.6617823470
0.883877210095
0.0524007413134
SDSSJ083949.65+484701.4
1669.17040782
43.9255370480
1601.18448854
59.3031292053
1.042459766360
0.0660427727224
SDSSJ090231.20+520749.6
1689.87926957
40.2352207041
1846.68019497
54.3141233816
0.915090373618
0.048702288792
SDSSJ090821.72+522103.0
1611.47599197
42.4072629464
1431.23350888
57.2493403552
1.125935063680
0.0746672726442
SDSSJ093741.15+564628.3
1645.00104141
40.1219766198
1624.88369815
54.1627899383
1.012380789640
0.0584382407031
SDSSJ094402.49+573209.0
1695.46642869
38.5333279247
1976.52728378
52.0138758890
0.857800670196
0.0420691716244
SDSSJ084025.51+033301.7
2152.56177792
43.0512355584
2847.91746703
58.1207646333
0.755837134621
0.0305419903377
SDSSJ142344.92+034441.6
1423.87960116
34.7287707600
1500.27626501
46.8836332816
0.949078269362
0.0528069463898
SDSSJ143601.55+044807.7
1415.22959949
38.2494486349
2221.01861576
51.6515957154
0.637198441044
0.0320401478841
SDSSJ154257.49+030653.3
1113.70925836
42.8349714753
1446.04816358
57.8419265431
0.770174387277
0.0604290673094
SDSSJ155403.96+024730.4
2328.68605383
38.1751812104
2782.77104858
51.5327971959
0.836822725685
0.0292151224814
SDSSJ114330.98+643248.5
853.372307696
40.6367765569
987.127714650
54.8404285916
0.864500403576
0.0891944860832
SDSSJ134537.80+633130.5
1787.25889577
38.8534542558
1835.67044051
52.4477268716
0.973627322383
0.0489837348528
SDSSJ144012.75+615633.0
2146.40302799
35.7733837998
2269.57406877
48.2888099739
0.945729446561
0.035884060561
SDSSJ152517.28+574622.4
1768.88592247
38.4540417927
1609.84088583
51.9303511559
1.098795500870
0.0593318748715
SDSSJ162750.54+473623.5
2096.32840130
36.1435931259
2098.67465884
48.8063874149
0.998882028937
0.0404519185736
SDSSJ163625.41+421346.9
2080.20842347
40.0040081437
2052.59636347
54.0156937755
1.013452260020
0.0461592628553
SDSSJ215101.17-083716.2
1586.51866348
40.6799657303
1537.52797865
54.9117135230
1.031863280220
0.0633102928343
SDSSJ235808.46-102843.1
1717.32938275
39.0302132444
1791.51123473
52.6915069037
0.958592583438
0.049980094591
SDSSJ001457.47-094511.0
1861.20300238
38.7750625496
1989.46632401
52.3543769477
0.935528779712
0.0441093613241
SDSSJ003418.26-085900.6
1222.62987003
39.4396732268
1224.66596524
53.2463463148
0.998337428107
0.0756104082998
88 Appendice A
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ011009.01-100843.5
1811.82081299
43.1385907855
1980.16626919
58.2401843881
0.914984181469
0.048696637109
SDSSJ014105.88-100948.1
1823.97010101
40.5326689113
2188.75678309
54.7189195772
0.833336127203
0.0393519837846
SDSSJ224916.87-084707.3
2104.50337591
37.5804174270
2484.90963765
50.7124415846
0.846913442658
0.0324074021425
SDSSJ230842.54-090258.2
3952.75891652
37.6453230144
3908.52013393
50.7600017393
1.011318550520
0.0227656123926
SDSSJ213015.52+112009.6
1992.54313096
40.6641455298
2524.97192376
54.8906939947
0.789134767090
0.0332598947975
SDSSJ221918.53+120753.1
1351.03474093
42.2198356541
1197.02497933
57.0011894918
1.128660440900
0.0890163740587
SDSSJ222706.46+125756.6
1413.50529849
40.3858656711
1526.43749022
54.5156246509
0.926015842470
0.0595295898731
SDSSJ234054.27+151628.8
1448.45117762
39.1473291248
1374.19265577
52.8535636836
1.054037926580
0.0690274317824
SDSSJ235758.79+144623.3
2029.90680212
39.0366692716
2423.90332006
52.6935504360
0.837453699298
0.0343103940348
SDSSJ080742.46+375332.1
1633.58484607
37.1269283197
2155.36112087
50.1246772295
0.757917005299
0.0348513633515
SDSSJ081321.35+393109.0
1744.43519831
37.9225043112
1997.11525136
51.2080833683
0.873477480643
0.0413854993616
SDSSJ083943.59+433018.0
1284.26853052
40.1333915787
1462.73693087
54.1754418841
0.877990090641
0.0599553418378
SDSSJ093528.97+531156.6
1650.41918120
39.2956947904
1697.89674061
53.0592731440
0.972037428265
0.0535199179253
SDSSJ133724.33+600541.7
1443.11109954
37.0028487061
1698.38052749
49.9523684555
0.849698330957
0.0467782640723
SDSSJ150611.65+545005.1
956.592785406
38.2637114162
981.482665138
51.6569823757
0.974640530479
0.0902824912443
SDSSJ162324.11+432533.6
2873.97400180
35.4811605160
2297.86719814
47.8722332945
1.250713707100
0.0414974455286
SDSSJ113320.91+043255.1
1864.35883340
36.5560555568
2613.79645697
49.3169142825
0.713276211095
0.0274438497795
SDSSJ114954.98+044812.8
1365.32347680
35.9295651789
1697.05921303
48.4874060866
0.804523181228
0.0441580392704
SDSSJ121157.48+055801.1
2137.10611946
42.7421223892
2192.64220467
57.7011106493
0.974671615326
0.0451426853414
SDSSJ130803.04+035114.6
1321.85558971
42.6405028939
1266.29846528
57.5590211492
1.043873641130
0.0811221451318
SDSSJ132026.48+051113.5
1911.96268209
41.5644061323
1964.13562456
56.1181607018
0.973437199641
0.0489741696714
SDSSJ134206.56+050523.8
3284.80726557
36.0967831381
3409.48552973
48.7069361390
0.963431942129
0.0243504776582
SDSSJ075245.60+261735.7
1560.94016025
42.1875718987
1594.53992755
56.9478545554
0.978928237092
0.0614192426747
SDSSJ110423.64+503404.3
1824.25970557
40.5391045682
1532.86528145
54.7451886231
1.190097869430
0.0689501146573
SDSSJ081849.26+383416.1
1298.41514715
39.3459135500
1434.43651895
53.1272784796
0.905174352435
0.0609545018475
SDSSJ083044.44+390307.0
2140.35856295
34.5219123057
1911.20128819
46.6146655656
1.119902218660
0.0453776272707
SDSSJ084225.43+411517.2
1546.77259867
35.1539226970
1661.29184161
47.4654811888
0.931066149806
0.0477624843082
SDSSJ093643.13+505249.5
1729.33356506
43.2333391266
1867.57714427
58.3617857586
0.925977044839
0.0520862087722
SDSSJ094842.67+502931.4
1944.81955232
43.2182122738
2392.43234854
58.3520085009
0.812904721636
0.0378914937998
SDSSJ094955.77+512126.6
1284.14574214
37.7689924157
1479.29128582
51.0100443386
0.868081732411
0.0554656685009
SDSSJ134148.86-025801.3
1927.74359831
37.0719922752
2251.62533740
50.0361186089
0.856156468968
0.0354902467906
SDSSJ134527.39-030926.9
1762.30536435
40.9838456826
1438.94359424
55.3439843940
1.224721643990
0.0755865773124
SDSSJ150222.60-023139.0
1866.42915326
35.8928683319
1889.65077615
48.4525840039
0.987711156376
0.0443203724015
FWHM calcolate 89
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ095901.95+445220.5
1735.92605164
36.9345968434
2144.61942240
49.8748702885
0.809433148608
0.0360460085971
SDSSJ095833.94+560224.4
1540.35283952
37.5695814516
1217.30543871
50.7210599461
1.265379082800
0.0835870329084
SDSSJ113900.50+591347.2
1965.41276825
40.9460993385
2156.08158778
55.2841432764
0.911566973806
0.0423644907698
SDSSJ103103.52+462616.8
2004.54712636
41.7613984658
2481.20648647
56.3910565108
0.807892103011
0.0351922696387
SDSSJ170534.94+334011.7
1379.30658006
40.5678405899
1369.18935623
54.7675742492
1.007389207180
0.0699246626163
SDSSJ165731.77+342559.3
1456.65441057
38.3330108045
1449.28225240
51.7600804429
1.005086764950
0.0623456076005
SDSSJ171117.97+315226.7
2017.16388550
36.6757070090
1930.90513131
49.5103879823
1.044672704420
0.0457805287716
SDSSJ171930.56+293412.8
773.613763241
38.6806881620
783.295539168
52.2197026112
0.987639689692
0.115224630464
SDSSJ204527.70-003236.2
2288.14815159
35.2022792552
2518.47981746
47.5184871219
0.908543374349
0.0311199181925
SDSSJ204404.53-011214.6
1869.62646919
38.9505514414
1736.04982824
52.6075705528
1.076942861180
0.0550709417651
SDSSJ205418.80+004915.9
2380.87079967
37.2011062448
2711.88894147
50.2201655828
0.877938164525
0.0299758979786
SDSSJ214054.55+002538.1
2021.21184962
42.1085802003
2103.50648971
56.8515267489
0.960877401379
0.0459879386921
SDSSJ103506.08+060141.6
2419.88060308
36.6648576225
2672.51105535
49.4909454695
0.905470755018
0.0304872308087
SDSSJ104241.08+520012.8
1767.05549140
40.1603520773
1843.27228988
54.2138908790
0.958651362089
0.0499831592533
SDSSJ103754.65+525133.7
1860.19014772
35.0979273154
2368.77426759
47.3754853517
0.785296502571
0.0305228451943
SDSSJ115533.53+545803.6
1798.79402921
35.9758805842
1991.14508722
48.5645143225
0.903396764382
0.0401020027116
SDSSJ140203.42+520831.1
1918.26992269
39.1483657692
1426.99987764
52.8518473200
1.344267755550
0.0772217304776
SDSSJ155427.26+404441.3
2165.84263976
40.8649554672
2482.94729096
55.1766064659
0.872286998457
0.0358424007752
SDSSJ075101.42+291419.1
1548.03914165
40.7378721486
1979.56739420
54.9879831722
0.782008809695
0.0423016461385
SDSSJ160806.67+424057.8
1516.49245202
42.1247903338
1535.42280097
56.8675111472
0.987670921035
0.0640157078449
SDSSJ162012.75+400906.1
1552.99354747
44.3712442134
1617.33510604
59.9013002237
0.960217546549
0.0629983998794
SDSSJ161259.83+421940.3
1814.71919575
37.0350856275
1399.62593691
49.9866406041
1.296574425990
0.0727669320706
SDSSJ091536.36+053906.8
1346.79253982
38.4797868519
1558.32015961
51.9440053204
0.864259203418
0.0535017602116
SDSSJ084716.87+334858.8
1800.24058487
37.5050121847
1822.93994653
50.6372207371
0.987547937763
0.0480058025302
SDSSJ091313.72+365817.2
1938.55640321
41.2458809193
2503.98647507
55.6441438904
0.774188048742
0.0336762650044
SDSSJ091702.19+371122.3
1869.08580512
38.1446082677
1905.38499185
51.4968916716
0.980949158890
0.0465315100191
SDSSJ094752.25+400755.3
2179.91434565
39.6348062846
2193.80112696
53.5073445601
0.993669990802
0.0423025805397
SDSSJ101645.11+421025.5
1817.79039217
43.2807236231
1869.51088555
58.4222151734
0.972334746067
0.0535362881019
SDSSJ110333.00+083449.0
1610.13170848
39.2715050848
1696.16378599
53.0051183123
0.949278437479
0.0528180837926
SDSSJ112813.02+102308.3
1391.24994416
43.4765607550
1291.22997220
58.6922714634
1.077461005490
0.0826461566711
SDSSJ113151.04+100915.5
1753.51946298
40.7795223950
1707.36166497
55.0761827410
1.027034575600
0.0570146726141
SDSSJ095017.60+070317.9
1605.85885982
41.1758682006
1612.15189315
55.5914445912
0.996096500988
0.0598890911292
SDSSJ092404.43+362518.7
1965.14491282
38.5322531925
1872.44348120
52.0123189223
1.049508266900
0.0497316008823
90 Appendice A
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ085509.71+080916.8
1977.33245323
35.3095080934
1906.95965946
47.6739914865
1.036903137100
0.0444387058759
SDSSJ090431.21+075330.8
969.190382701
42.1387122913
967.105944946
56.8885849969
1.002155335480
0.10252228496
SDSSJ094237.08+085859.3
2212.05696116
38.8080168624
2409.67966293
52.3843404986
0.917987977896
0.0360613126328
SDSSJ133729.04+563907.6
1876.91483236
39.9343581353
1672.06843281
53.9376913809
1.122510775000
0.0600932329786
SDSSJ135516.56+561244.6
1790.93550233
40.7030795983
1703.79922000
54.9612651613
1.051142341950
0.057797416163
SDSSJ153441.43+462043.3
1678.08401958
36.4800873822
2068.70585399
49.2549012854
0.811175748522
0.0369479637008
SDSSJ155829.58+433157.2
2034.42181720
38.3853173057
2020.69497055
51.8126915525
1.006793131500
0.0448113053207
SDSSJ143952.91+392358.9
2381.97439867
41.0685241150
2439.03454173
55.4326032210
0.976605438717
0.0390336029581
SDSSJ102912.58+404219.7
1512.55381229
39.8040476918
1612.08016610
53.7360055365
0.938262156002
0.0559665145685
SDSSJ103604.66+412517.8
1670.85393649
40.7525350362
1485.37046358
55.0137208733
1.124873543300
0.0690979231659
SDSSJ103859.58+422742.2
2093.37386950
37.3816762412
2169.93335513
50.4635663985
0.964718047470
0.0396624114201
SDSSJ125845.37+431944.6
1590.67063799
38.7968448289
1518.85906354
52.3744504671
1.047279945960
0.0616565149008
SDSSJ131510.07+432547.0
1471.20247782
42.0343565093
1645.31550475
56.7350174052
0.894176511178
0.0563815731186
SDSSJ142749.30+380617.6
1913.15034951
36.0971764058
1997.59328876
48.7217875307
0.957727661719
0.0414295445014
SDSSJ144825.09+355946.6
2090.55509191
40.9912763119
2158.31581364
55.3414311188
0.968604816172
0.0438282722249
SDSSJ143717.18+430222.5
1289.87937367
37.9376286373
1485.27217881
51.2162820280
0.868446465279
0.0554889729336
SDSSJ155909.62+350147.5
1062.40396039
44.2668316828
1075.72560071
59.7625333729
0.987616135271
0.0960182353735
SDSSJ160508.87+323921.5
1129.13980793
41.8199928864
1298.52490583
56.4576046015
0.869555757352
0.0700125408496
SDSSJ103244.20+391322.7
1929.84834252
42.8855187227
2084.04395449
57.8901098470
0.926011343649
0.0463005671824
SDSSJ103438.59+393828.2
1531.82921834
43.7665490954
1063.76853486
59.0982519369
1.440002376580
0.121143057078
SDSSJ111239.56+454141.3
1365.82969165
40.1714615192
1572.52778975
54.2250961983
0.868556791528
0.0554960221768
SDSSJ121815.82+483432.6
2085.68044462
37.9214626294
1996.47409600
51.1916434873
1.044681946440
0.0457809337832
SDSSJ124013.80+473354.7
1348.24549709
40.8559241544
1379.24002108
55.1696008433
0.977527824370
0.0687231682588
SDSSJ131506.50+461410.1
1912.87427501
41.5842233698
2245.25350082
56.1313375204
0.851963608705
0.039820038233
SDSSJ134243.57+464224.0
1596.72729956
42.0191394620
1758.34164856
56.7206983407
0.908087060818
0.0531901589104
SDSSJ102156.43+100227.1
1901.04321268
37.2753571114
1861.86341590
50.3206328622
1.021043324900
0.0476162228888
SDSSJ105007.75+113228.6
2214.04292541
40.2553259166
2499.35282441
54.3337570523
0.885846489457
0.0353638321878
SDSSJ105752.69+105038.0
1833.06251707
37.4094391239
1717.50026800
50.5147137648
1.067285141790
0.0531720688889
SDSSJ112013.91+110745.9
1536.18323906
37.4678838795
1264.85381506
50.5941526026
1.214514452790
0.078202881838
SDSSJ115349.12+133557.6
1780.64942435
40.4693050988
1802.76333562
54.6291919884
0.987733325372
0.0523797975576
SDSSJ120816.84+122517.5
1486.85689833
40.1853215764
1356.15191090
54.2460764358
1.096379311480
0.0734870457422
SDSSJ112014.85+063341.1
1388.50704136
34.7126760340
1171.62893153
46.8651572611
1.185108189120
0.0770320322927
SDSSJ113246.66+062624.4
1431.94133756
42.1159216931
1364.65262025
56.8605258439
1.049308312100
0.0745831888505
FWHM calcolate 91
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ114047.58+073058.3
1777.65001682
40.4011367458
1963.46742113
54.5407616981
0.905362624145
0.0457253850578
SDSSJ141302.09+353448.9
1769.83053575
41.1588496685
1944.92317745
55.5692336415
0.909974520466
0.0471614701637
SDSSJ143135.31+481322.3
1795.75220988
36.6480042833
2029.19570030
49.4925780561
0.884957626124
0.0396446920613
SDSSJ150507.30+435004.7
1878.48856017
41.7441902260
1915.97164237
56.3521071286
0.980436515149
0.050623846207
SDSSJ150740.93+445331.5
1876.39080000
34.7479777778
1548.21742159
46.9156794421
1.211968534800
0.0591701809921
SDSSJ141303.68+131216.4
1467.90510995
39.6731110797
1766.02488923
53.5159057343
0.831191632066
0.0476522639186
SDSSJ141616.11+134732.6
1639.42571182
39.9859929711
1889.28217455
53.9794907016
0.867750584797
0.045957522261
SDSSJ160831.57+070818.2
1701.97047620
39.5807087489
1442.85341563
53.4390153939
1.179586545490
0.0711206358179
SDSSJ093504.84+105206.6
1762.90153028
40.0659438699
1947.64768397
54.1013245547
0.905143956366
0.0457143412306
SDSSJ114003.25+152721.5
1605.11564373
38.2170391364
1806.00522949
51.6001494141
0.888765778478
0.0465543979203
SDSSJ081954.93+075534.5
2081.76015328
35.8924164359
2615.51262672
48.4354190134
0.795928160321
0.0284623096922
SDSSJ083129.98+083828.3
1087.16414807
37.4884188988
1315.90228505
50.6116263480
0.826173919158
0.0602646758007
SDSSJ115523.74+150756.9
2162.49198856
35.4506883370
3207.31736384
47.8704084155
0.674236984759
0.0211163039024
SDSSJ121732.79+152844.6
1803.76871855
40.0837493010
1947.91934123
54.1088705897
0.925997642903
0.0462998821451
SDSSJ123544.25+160536.2
1873.01005869
42.5684104248
2184.23664449
57.4799116971
0.857512423581
0.0420550351278
SDSSJ131135.66+142447.2
1802.79530754
40.9726206260
1935.60870333
55.3031058093
0.931384171007
0.0477787983828
SDSSJ135820.44+134345.9
2182.72815853
40.4208918246
2236.94363370
54.5596008220
0.975763593524
0.0418688082135
SDSSJ125029.08+063610.5
2259.25586002
40.3438546433
2450.72353922
54.4605230939
0.921872999489
0.0369480845033
SDSSJ131156.15+064858.3
1499.59175192
40.5295068086
1477.10825208
54.7077130401
1.015221294580
0.0650392020555
SDSSJ132255.42+080941.5
1956.45365492
43.4767478872
2113.15395296
58.6987209156
0.925845299715
0.0462922649857
SDSSJ150715.31+081833.1
1725.21860424
39.2095137327
1587.72214205
52.9240714016
1.086599826600
0.0609154448245
SDSSJ143751.20+064957.3
1471.76494118
42.0504268909
1759.50377847
56.7581864023
0.836465916805
0.0508817977043
SDSSJ151108.28+045116.7
1949.37084235
42.3776270077
1945.25398290
57.2133524384
1.002116360890
0.0512591488947
SDSSJ140057.01+343349.6
1500.11625567
41.6698959909
1406.42923254
56.2571693016
1.066613392960
0.0722926855226
SDSSJ074218.77+465453.1
1988.17147403
37.5126693213
2633.68672473
50.6478216294
0.754900518486
0.0287607236724
SDSSJ075216.55+500251.3
1120.55737121
36.1470119744
1561.37585097
48.7929953428
0.717673051310
0.0455780264441
SDSSJ081324.00+542236.7
1836.89776580
43.7356610905
1830.29043031
59.0416267841
1.003609992920
0.0562699919226
SDSSJ090506.30+625006.9
1644.85964970
39.1633249928
1215.94309262
52.8670909836
1.352743939810
0.0910231429478
SDSSJ094506.65+321635.5
2311.91169641
36.6970110541
2427.91176281
49.5492196492
0.952222289055
0.0345477474487
SDSSJ093846.49+283615.2
1457.75599486
40.4932220795
1640.14548349
54.6715161165
0.888796761954
0.054315357675
SDSSJ100137.00+353423.1
1796.74954916
39.9277677592
2209.30658259
53.8855264046
0.813264018368
0.0379082415066
SDSSJ100347.89+351130.5
1845.32490019
39.2622319190
1855.59594870
53.0170271057
0.994464824892
0.0495721067728
SDSSJ113949.47+402048.5
1806.97311400
34.7494829614
1641.81603669
46.9090296198
1.100594143080
0.0526108189273
92 Appendice A
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ105128.41+335850.8
1659.68783539
38.5973915208
1771.70943474
52.1091010219
0.936772025281
0.0493375143274
SDSSJ110424.06+314727.7
1649.70771362
42.3001977850
1713.23939547
57.1079798488
0.962917218680
0.056787425717
SDSSJ120945.20+321701.1
2312.95974271
39.8786162536
2421.96519030
53.8214486733
0.954992975116
0.0376874622364
SDSSJ134503.10+381504.3
2508.92039118
36.8958881056
3037.71804174
49.7986564220
0.825922734338
0.0256856395201
SDSSJ134821.53+383349.0
1500.42050865
36.5956221622
1482.11370037
49.4037900123
1.012351824470
0.0584365687299
SDSSJ122657.03+343828.8
2614.18483231
33.9504523676
3023.51134551
45.8107779623
0.864618826779
0.0243291011864
SDSSJ130456.91+395111.4
2011.59843506
35.9214006261
2230.95208058
48.4989582734
0.901677114705
0.035703053455
SDSSJ134739.86+324433.2
1603.15822447
42.1883743281
1822.68840529
56.9590126653
0.879556933493
0.0506323892636
SDSSJ120049.18+390450.6
1997.88637828
40.7731913934
2422.14022829
55.0486415521
0.824843398801
0.0355799796329
SDSSJ130154.80+320548.8
1458.70667823
41.6773336638
1856.71452608
56.2640765480
0.785638641666
0.0462540498989
SDSSJ125328.55+362318.5
1572.22649548
39.3056623869
1485.83734175
53.0656193484
1.058141730120
0.0642443193285
SDSSJ114820.37+362111.9
1415.62067938
38.2600183616
1601.32877641
51.6557669808
0.884028751769
0.0524097254754
SDSSJ112045.82+362938.7
1735.02087133
35.4085892108
1864.22049531
47.8005255207
0.930695095185
0.0428577542523
SDSSJ113655.95+343236.9
1416.36467018
38.2801262211
1343.65768526
51.6791417406
1.054111241070
0.0690322330432
SDSSJ113913.91+335551.1
1282.69703841
44.2309323590
1433.19150030
59.7163125124
0.894993473060
0.0681532386095
SDSSJ115904.78+361850.4
2001.28583135
35.1102777430
2179.97200550
47.3906957718
0.918032812484
0.0360630738695
SDSSJ133205.28+312736.4
1801.02925433
41.8844012635
1979.40387911
56.5543965461
0.909884674542
0.0471568136972
SDSSJ135852.00+251140.2
1928.15170563
41.9163414267
2093.74751471
56.5877706679
0.920909370436
0.0449092113668
SDSSJ135845.38+265808.4
1853.16589126
34.3178868751
2177.81964004
46.3365880860
0.850927164575
0.0338627437439
SDSSJ141136.89+263649.2
1694.55880143
40.3466381292
1851.92183719
54.4682893293
0.915027171986
0.0486989251197
SDSSJ140827.82+240924.6
1937.73615958
40.3695033246
1853.01058424
54.5003113012
1.045723200970
0.0525424647545
SDSSJ142032.83+252641.3
1104.19336175
38.0756331638
1182.38935994
51.4082330408
0.933866118184
0.072805154641
SDSSJ142927.53+242927.4
2082.80550444
41.6561100888
1967.93815431
56.2268044087
1.058369390260
0.0514065132412
SDSSJ144240.79+262332.6
1691.40133226
41.2536910307
2004.39999186
55.6777775516
0.843844212297
0.0440216831618
SDSSJ145108.76+270926.9
1072.14302394
42.8857209574
1099.96248920
57.8927625894
0.974708714584
0.0902888072457
SDSSJ150950.68+275028.3
1936.94527037
33.9814959715
2293.67315962
45.8734631924
0.844473094282
0.0317047793292
SDSSJ150913.42+241927.9
2004.34741298
38.5451425573
2289.80959529
52.0411271657
0.875333659664
0.0367272864195
SDSSJ153141.25+201929.8
1349.15936043
43.5212696912
1351.63085496
58.7665589114
0.998171472246
0.0755978394127
SDSSJ154851.59+212031.6
1689.48659059
36.7279693608
1636.24204841
49.5830923760
1.032540749240
0.0537356516401
SDSSJ155520.17+211914.8
2231.10104909
35.4143023664
2247.10269074
47.8106955477
0.992878989588
0.0368850688466
SDSSJ160334.48+203546.7
1344.49395782
42.0154361818
1418.01434775
56.7205739101
0.948152576839
0.0675558710998
SDSSJ122900.29+272522.1
1747.53927311
40.6404482119
1645.71126872
54.8570422907
1.061874768880
0.0600905876962
SDSSJ122355.78+282701.8
897.688581580
42.7470753133
1038.70814903
57.7060082795
0.864235620387
0.0891671671828
FWHM calcolate 93
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ122903.49+294646.0
1435.02013921
42.2064746826
1253.64377643
56.9838080195
1.144679346870
0.0856979190167
SDSSJ130024.84+262830.5
1862.68115357
35.8207914148
1789.60114229
48.3675984404
1.040835921230
0.0481467759819
SDSSJ075910.44+115156.7
1260.47548746
43.4646719814
1466.93275274
58.6773101095
0.859259216287
0.0639999967993
SDSSJ083049.34+172826.3
1939.03458370
35.9080478463
2229.55252526
48.4685331579
0.869696749339
0.0350119464307
SDSSJ083615.37+155409.8
3105.39624562
37.8706859222
1992.00528589
51.0770586125
1.558929721530
0.0589838950298
SDSSJ084243.34+200908.6
1744.84789462
35.6091407065
2211.37313472
48.0733290157
0.789033685551
0.0332556344842
SDSSJ085045.32+172002.8
1733.12387484
33.9828210753
3762.48566819
45.8839715633
0.460632684794
0.0146494851931
SDSSJ095707.16+243316.1
1518.83775380
42.1899376056
1423.95104933
56.9580419730
1.066636212330
0.0722942321693
SDSSJ101906.78+231837.7
1502.03415280
42.9152615086
1564.23006339
57.9344467921
0.960238642615
0.0629997839599
SDSSJ101718.25+291434.0
1394.01022896
43.5628196551
1705.42371719
58.8077143860
0.817398172025
0.0537298367388
SDSSJ093031.09+183454.4
1996.89919396
38.4019075761
2280.91775891
51.8390399752
0.875480576255
0.036733450752
SDSSJ094528.35+201539.5
1916.10871043
39.1042593964
2428.72579154
52.7983867728
0.788935793862
0.0332515086144
SDSSJ100650.88+214548.9
1376.58845377
38.2385681604
2528.92422203
51.6106984089
0.544337565270
0.0262294178276
SDSSJ102330.48+223437.2
1611.44598431
40.2861496079
2012.32601748
54.3871896615
0.800787730377
0.0416626048912
SDSSJ102258.20+202237.9
1939.18598661
40.3997080544
2235.76812096
54.5309297796
0.867346648531
0.03922451815
SDSSJ085528.42+143006.8
1986.33257626
34.2471133837
3005.17186828
46.2334133582
0.660971373125
0.0215648485131
SDSSJ104941.34+233327.6
1291.31617328
39.1307931298
1162.11965678
52.8236207629
1.111173161680
0.0841797849759
SDSSJ105151.03+213726.4
1862.09611955
42.3203663533
2056.51835024
57.1255097288
0.905460493134
0.045730327936
SDSSJ113137.16+155645.3
2200.36667309
38.6029240893
2449.80591593
52.1235301262
0.898179998170
0.0348677565546
SDSSJ115057.15+253148.9
1933.50899314
42.0328041986
2611.19166440
56.7650361825
0.740469962239
0.0321943461843
SDSSJ160623.80+134859.1
1275.59826380
35.4332851056
1626.59296939
47.8409696879
0.784214789938
0.0448488850454
SDSSJ161308.85+103658.1
2034.57435615
35.6942869501
3758.13109089
48.1811678319
0.541379293843
0.0164386425256
SDSSJ163257.50+115040.1
1221.35363736
43.6197727627
1472.37895184
58.8951580737
0.829510389176
0.062805786609
SDSSJ084930.54+101700.5
1253.21043761
39.1628261755
1533.32296375
52.8732056464
0.817316682294
0.0537244801939
SDSSJ091037.28+112523.8
1899.83017584
38.7720444049
1568.04653676
52.2682178919
1.211590428790
0.065112682908
SDSSJ091418.44+130546.9
2093.92537746
35.4902606350
2251.93362492
47.9134813812
0.929834411768
0.0355436161729
SDSSJ095329.84+142326.1
2112.39729351
39.8565527078
2474.72959761
53.7984695133
0.853587113335
0.034661658827
SDSSJ103418.03+183802.1
1807.58939399
40.1686531998
1518.55985673
54.2342805977
1.190331343200
0.0689636413123
SDSSJ125140.14+162440.4
1736.97947861
40.3948715955
1690.29624682
54.5256853813
1.027618372740
0.0570470814574
SDSSJ121830.84+183458.2
2174.42038577
38.1477260662
2163.22820919
51.5054335521
1.005173830730
0.0415673388647
SDSSJ132434.28+182853.4
1605.20135518
41.1590091072
1389.42201147
55.5768804586
1.155301515260
0.0758351763862
SDSSJ133118.22+174417.4
1439.25560430
37.8751474816
1329.65928905
51.1407418866
1.082424359500
0.0701165577001
SDSSJ120342.89+224133.2
1457.08011464
37.3610285805
1613.90172972
50.4344290536
0.902830753454
0.0513629675442
94 Appendice A
Obj.ID
FW
HM(H
α)
err.
FW
HM(H
α)
FW
HM(H
β)
err.
FW
HM(H
β)
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
err
FW
HM
(Hα)
FW
MH
(Hβ)
SDSSJ132046.67+210846.4
2473.32413891
41.9207481172
2320.61073233
56.6002617640
1.065807420630
0.0440598354954
SDSSJ120719.81+241155.8
1347.44652032
43.4660167845
1291.15427464
58.6888306656
1.043598388500
0.0811007545313
SDSSJ122604.18+250637.5
1415.88557392
42.9056234522
1274.22759884
57.9194363108
1.111171642500
0.0841796698866
SDSSJ122411.20+254342.9
1495.63076357
39.3587043045
1753.61889849
53.1399666209
0.852882439201
0.0482891971159
SDSSJ123918.81+243143.6
1347.79789902
38.5085114005
1455.79079530
51.9925284034
0.925818396004
0.059516896886
SDSSJ130809.09+242441.2
2237.68550815
40.6851910572
2746.27328070
54.9254656141
0.814808025069
0.0311108518662
SDSSJ143028.65+143653.8
1389.95552115
34.7488880286
1454.07427528
46.9056217833
0.955904072285
0.0547332170421
SDSSJ150802.50+133904.9
1877.34336725
36.8106542598
1888.06143465
49.6858272278
0.994323242237
0.045662935273
SDSSJ140259.03+172056.0
1420.84851372
43.0560155671
1162.52485581
58.1262427906
1.222209148140
0.0981470982599
SDSSJ142051.47+160800.0
1922.36476637
39.2319340076
2012.83905847
52.9694489071
0.955051402786
0.0446237766071
SDSSJ144431.62+153643.2
2087.51965489
43.4899928103
2171.82789253
58.6980511496
0.961180976665
0.0460024679147
SDSSJ144156.56+160421.0
2256.36801843
41.0248730624
2326.32185319
55.3886155521
0.969929425431
0.0407286382107
SDSSJ151611.53+150437.3
1854.59430883
42.1498706553
1877.42369666
56.8916271715
0.987840044916
0.0523854569274
SDSSJ144254.38+191713.8
2132.83539450
42.6567078900
2475.23252632
57.5635471237
0.861670720557
0.0372722683776
SDSSJ140621.89+222346.5
2992.84971279
41.5673571220
2749.75727733
56.1174954557
1.088405052130
0.0373290848379
SDSSJ140234.44+215951.6
1796.66284012
42.7776866696
1848.37780933
57.7618065415
0.972021429307
0.0535190370303
SDSSJ145840.41+195218.6
2053.64324940
37.3389681710
1966.24024324
50.4164164934
1.044451844820
0.0457708500759
SDSSJ150224.58+182128.7
1544.77262097
35.1084686585
1753.45546422
47.3906882221
0.880987656941
0.0438329239633
SDSSJ152836.24+165434.5
1574.83262943
39.3708157359
1807.00667128
53.1472550377
0.871514562986
0.047420645339
SDSSJ152836.24+165434.5
1575.92833901
39.3982084754
1594.55828342
53.1519427808
0.988316548475
0.0576517986611
SDSSJ122214.90+035747.5
2054.69964377
35.4258559271
2008.20361875
47.8143718749
1.023153043140
0.0420013564509
SDSSJ110045.31+625516.4
1605.05547663
38.2156065863
1599.56936967
51.5990119248
1.003429739940
0.0562598855727
SDSSJ163952.75+284910.1
1301.22799585
41.9750966404
1416.75840986
56.6703363945
0.918454400407
0.0663657373198
SDSSJ152622.70+005338.1
2022.27344118
40.4454688236
1965.90464248
54.6084622911
1.028673211040
0.0491477200831
SDSSJ162028.66+181937.5
1719.54646843
39.0806015553
1740.84553949
52.7528951361
0.987765100019
0.0523814825768
SDSSJ171304.46+352333.5
1937.42709648
42.1179803583
2673.64379776
56.8860382502
0.724639197676
0.0311708813062
Appendice B
Di seguito sono riportati degli esempi significativi di grafici raffiguranti il
modello Gaussiano delle righe sviluppato sia tramite procedura automatica,
sia con IRAF. Il nome dell’oggetto e riportato in ogni grafico, mentre sono
rappresentate, in scala di velocita, le righe di Hα e Hβ con il modello calcolato
dal programma, raffigurato con una linea piu spessa, sovrapposto allo spettro
originale, espresso come una serie di punti; le linee piu sottili raffigurano le
singole componenti Gaussiane del modello.
95
Appendice C
Di seguito sono riportati casi particolari di confronti tra le FWHM delle righe
Hα e Hβ; in figura e riportato il nome dell’oggetto, con il profilo in rosso che
riproduce Hα, e il profilo blu Hβ.
99
Bibliografia
[Abazajian et al, 2009] Abazajian, K. N. Adelman-McCarthy, J. K. Agueros,
M. A. et al, 2009, The Seventh Data Release of the Sloan Digital Sky
Survey, ApJS, 182, 543A;
[Abdo et al, 2009] Abdo, A. A. Ackermann, M. Ajello, M. et al. 2009, Radio-
Loud Narrow Line Seyfert 1 as a New Class of Gamma-Ray Active
Galactic Nuclei, ApJL, 707L, 142A;
[Antonucci & Miller, 1985] Antonucci, R. R. J. and Miller, J. S. 1985,
Spectropolarimetry and the nature of NGC 1068, ApJ, 297, 621A;
[Beckmann and Shrader, 2012] Dr. Volker Beckmann, Dr. Chris Shrader,
2012, Active Galactic Nuclei Wiley-VCH. Print;
[Benıtez et al, 2003] Benıtez, E. Stepanian, J. A. Krongold, Y. et al, 2003,
A Multiwavelength Study of NLS1 Galaxies from the Second Byurakan
Survey in Revista Mexicana de Astronomia y Astrofisica Conference
Series vol. 3;
[Blandford, Netzer, Woltjer 1990] R. D. Blandford, H. Netzer, L. Woltjer
(auth.), Dr. T. J.-L. Courvoisier, Professor M. Mayor (eds.) 1990,
Active Galactic Nuclei, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, Saas-Fee
Advanced Courses 20;
[Boller et al, 1996] Boller, T. and Brandt, W. N. and Fink, H. 1996, Soft
X-ray properties of narrow-line Seyfert 1 galaxies., A& A, 305, 53B;
[Boller, 2000] Boller, Th. 2000, ROSAT results on Narrow Line Seyfert 1
galaxies, NewAR, 387-394;
103
104 Bibliografia
[Boroson, 2011] Boroson, T. A. 2011, NLS1 properties and demographics, in
Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies and their Place in the Universe, p.3;
[Caccianiga et al, 2008] Caccianiga, A. Severgnini, P. Della Ceca, R. et al,
2008, The XMM-Newton bright serendipitous survey. Identification and
optical spectral properties, A& A, 477, 735C;
[Caccianiga et al, 2011] Caccianiga, A. Severgnini, P. Della Ceca, et al, 2011,
X-ray selected Narrow Line Seyfert 1 galaxies, in Narrow Line Seyfert
1 and their place in the univers, conf. 66C;
[Castello-Mor et al, 2011] Castello-Mor, N. Barcons, X. Ballo, L. and Car-
rera, F. J. 2011, X-ray properties of a sample of NLS1 selected from
the SDSS, in Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies and their Place in the
Universe conf. 46C;
[Constantin and Shield, 2003] Constantin, A. and Shields, J. C 2003, Ultra-
violet and Optical Properties of Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies, PASP,
115,592C;
[Cracco et al, 2016] Cracco, V. Ciroi, S. Berton, M. et al, 2016, A spectro-
scopic analysis of a sample of narrow-line Seyfert 1 galaxies selected
from the Sloan Digital Sky Survey MNRAS, 462, 1256C;
[Decarli et al, 2011] Decarli, R. Dotti, M. Haardt, F. and Zibetti, S. BH
masses in NLS1: the role of the broad-line region geometry, in Narrow-
Line Seyfert 1 Galaxies and their Place in the Universe conf. 41D;
[Dewangan et al, 2001] Dewangan, G. C. and Singh, K. P. and Chavushyan,
V. and Valdes, J. R. 2001, The Broad- and Narrow-Line Regions of
Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies in The Central Kiloparsec of Starbursts
and AGN: The La Palma Connection, Astronomical Society of the
Pacific Conference Series, 249, 290D;
[Foschini et al, 2011] Foschini, L. Ghisellini, G. Maraschi, L. et al, 2011, The
July 2010 outburst of the NLS1 PMN J0948+0022, ArXiv e-prints,
1110.5649F;
Bibliografia 105
[Foschini et al, 2014] Foschini, L. Berton, M. Caccianiga, A. et al, 2014,
Properties of flat spectrum radio-loud Narrow-line Seyfert 1 Galaxies,
A,&A, 575A, 13F;
[Gaskell, 1985] Gaskell, C. M. 1985, Observational evidence for the radiative
acceleration of broad-line clouds in Seyfert 1 galaxies and quasars, ApJ,
291, 112G;
[Goodrich, 1989] Goodrich, R. W. 1989, Spectropolarimetry of ’narrow-line’
Seyfert 1 galaxies, ApJ, 342, 224G;
[Grupe, 2004] Grupe, D. 2004, A complete sample of soft X-Ray selected
AGNs. II. Statistical Analysis, AJ, 127, 1799G;
[Gu et al, 2015] Gu, M. Chen, Y. Komossa, S. et al, 2015, The Radio Prop-
erties of Radio.loud Narrow Line Seyfert 1 Galaxies on Parsec Scales,
ApJS, 221, 3G;
[Gu et al, 2016] Gu, M. Chen, Y. Komossa, S. et al, 2016, The compact
radio structure of radio-loud NLS1 galaxies and the relationship to CSS
sources, Astronomische Nachrichten, 337, 125G;
[Karamanavis et al, 2017] Karamanavis, V. Angelakis, E. Komossa, S.et al,
2017, Radio and Gamma-ray loud narrow line Seyfert 1 galaxies in the
spotlight, arXiv 1701.0911K;
[Khachikian and Weedman,1974] Khachikian, E. Y. and Weedman, D. W.
1974, An atlas of Seyfert galaxies, ApJ, 192, 581K;
[Komossa et al, 2006] Komossa, S. Voges, W. Xu, D. et al, 2006, Radio Loud
Narrow Line Type 1 Quasars, AJ, 132, 531K.
[Landt et al, 2011] Landt, H. Bentz, M. C. Peterson, B. M. et al, 2011, The
near-infrared broad emission line region of AGN in Narrow line seyfert
1 galaxies and their place in the universe, conf. 9L;
[Lawrence, 2012] Lawrence, A. 2012, The UV peak in active galactic nuclei:
a false continuum from blurred reflection?, MNRAS, 423, 451L;
106 Bibliografia
[Lee et al, 2013] Lee, N. Sanders, D. B. Casey, C. M. et al, 2013, Multi-
wavelength SEDs of Herschel-selected Galaxies in the COSMOS Field,
ApJ, 778, 131L;
[Leighly, 1999] Leighly, K. M. 1999, A comprehensive spectral and variability
study on Narrow Line Seyfert 1 galaxies observed by ASCA: II. Spectral
analysis and correlations, ApJS, 125, 317;
[Malkan, 1984] Malkan, M. 1984, Uv and X-ray observations of AGN: Two
comparisons with other wavelengths, in X-ray and UV emission from
Active Galactic Nuclei (eds. W. Brinkmann and J. Truemper), MPE,
Garching/Munich, pp. 121-128;
[Mao et al, 2010] Mao, W. and Hu, C. and Wang, J. et al, 2010, Narrow
line Seyfert 1 galaxies: where are the broad line regions? SCPMA, 53,
2307M;
[Miller et al, 1988] Miller, H. et al, Active Galactic Nuclei, in Lecture notes
in physics 0307;
[Mor & Netzer, 2011] Mor, R. and Netzer, H. 2012, Hot graphite dust and the
infrared spectral energy distribution of Active Galactic Nuclei MNRAS,
420, 526M;
[Nagao et al, 2000] Nagao, T. and Murayama, T. and Taniguchi, Y. 2000,
The Narrow Line Region of Seyfert Galaxies: Narrow Line Seyfert 1
Galaxies versus Broad Line Seyfert 1 Galaxies, ApJ, 543, 74N;
[Netzer, 2006] H. Netzer (auth.), Danielle Alloin, Rachel Johnson, Pauli-
na Lira (eds.) 2013, Physics of Active Galactic Nuclei at all Scales,
Springer-Verlag Berlin Heidelberg, Lecture notes in physics 693;
[Netzer et al, 2007] Netzer, H., Lutz, D., Schweitzer, M. et al. 2007, Spitzer
quasar and ULIRG evolution study (QUEST). II. The spectral energy
distributions of Palomar–Green quasars, ApJ 666, 806–816;
[Netzer, 2013] Netzer H. 2013 The Physics and Evolution of Active Galactic
Nuclei, Cambridge University Press;
Bibliografia 107
[Nicastro, 2000] Nicastro, F. 2000, Broad Emission Line Regions in Active
Galactic Nuclei: the link with the accretion power, ApJ, 530L, 65N;
[Osterbrock, 1977] Osterbrock, D. E. 1977, Spectrophotometry of Seyfert 1
galaxies ApJ, 215, 733-745;
[Osterbrock and Dahari, 1983] Osterbrock, D. E. and Dahari, O. 1983,
Spectra of Seyfert galaxies and Seyfert galaxy candidates, ApJ, 273,
478O;
[Osterbrock and Pogge, 1985] Osterbrock, D. E. and Pogge, R. W. 1985, The
spectra of narrow-line Seyfert 1 galaxies, ApJ, 297, 1660;
[Osterbrock, 1989] Osterbrock, D. E. 1989, Astrphysics of gaseous nebulae
and Active Galactic Nuclei, University science Books, Sausalito, CA;
[Peterson, 1997] Peterson, B.M. 1997, An Introduction to Active Galactic
Nuclei, Cambridge University Press, Cambridge, New York, Physical
description xvi, 238 p.;
[Pogge, 2000] Pogge, R. W. 2000, Narrow-line Seyfert 1s: 15 years later,
NewAR, 44, 381P;
[Polletta & Courvoisier, 1999] Polletta, M. and Courvoisier, T. J.-L. 1999,
ISOPHOT observations of narrow line Seyfert 1 galaxies, A& A, 350,
765-776;
[Polletta et al, 2006] Polletta, M.d.C. Weedman, D., Honig, S. et al,
2006, Chandra and Spitzer unveil heavily obscured quasars in the
Chandra/SWIRE survey, ApJ, 642, 673-693;
[Ricci et al, 2011] Ricci, C. Walter, R. Paltani, S. and Courvoisier, T. J.-
L. 2011, The average hard X-ray spectrum of NLS1, in Narrow-Line
Seyfert 1 Galaxies and their Place in the Universe, conf. 21R;
[Rodrıguez-Ardila et al, 2000] Rodrıguez-Ardila, A. Pastoriza, M. G. and
Donzelli, C. J. 2000, Visible and Near-Infrared Spectroscopy of Seyfert
1 and Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies ApJS, 126, 63R;
108 Bibliografia
[Rodrıguez-Ardila et al, 2005] Rodrıguez-Ardila, A. and Contini, M. and
Viegas, S. M. 2005, The continuum and narrow-line region of the
narrow-line Seyfert 1 galaxy Mrk 766, MNRAS, 357, 220R;
[Rodrıguez-Pascual et al, 1997] Rodrıguez-Pascual, P. M. Mas-Hesse, J. M.
and Santos-Lleo M. 1997, The broad line region of Narrow Line Seyfert
1 Galaxies, A& A, 327, 72R;
[Ryan et al, 2007] Ryan, C. J. De Robertis, M. M. Virani, S. et al, 2007, The
Central Engines of Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies, ApJ, 654, 799R;
[Ryan et al, 2008] Ryan, C. J. De Robertis, M. M. Virani, S. et al, 2008
Black Hole Mass Estimates in Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies ASPC,
381, 446R;
[Schemmer et al, 2001] Shemmer, O. and Romano, P. and Bertram, R. et al,
2001, Multiwavelength Monitoring of the Narrow-Line Seyfert 1 Galaxy
Arakelian 564. III. Optical Observations and the Optical-UV-X-Ray
Connection, ApJ, 561, 162S;
[Schlafly and Finkbeiner, 2011] Schlafly, E. F. Finkbeiner, D. P. 2011, Mea-
suring Reddening with Sloan Digital Sky Survey Stellar Spectra and
Recalibrating SFD, ApJ, 737, 103S;
[Schmidt et al, 2016] Schmidt, E. O. and Ferreiro, D. and Vega Neme, L.
and Oio, G. A. 2016, Spectral nuclear properties of NLS1 galaxies, A&
A, 5969A, 95S;
[Seyfert, 1943] Seyfert, C. K. 1943, Nuclear Emission in Spiral Nebulae, ApJ,
97, 28S;
[Sulentic et al, 2002] Sulentic, J. W. Marziani, P. Zamanov, R. et al, 2002,
Average Quasar Spectra in the Context of Eigenvector 1, ApJ, 566L,
71S;
[Sun et al, 2015] Sun, X. N. Zhang, J. Lin, Z. W. et al, 2015, Jet properties
of GeV-salected radio loud narrow line Seyfert 1 galaxies and possible
connection to their disk and corona, ApJ, 798, 43;
Bibliografia 109
[Taniguchi et al, 1999] Taniguchi, Y. Murayama, T. and Nagao, T. 1999,
What are Narrow Line Seyfert 1 Galaxies? Toward a viewing-angle-
dependent unified model for Seyfert galaxies, ArXiv Astrophysics e-
prints, astro-ph/9910036;
[Trippe et al, 2010] Trippe, M.L., Crenshaw, D.M., Deo, R.P. et al. 2010, A
multi-wavelength study of the nature of type 1.8/1.9 Seyfert galaxies
ApJ, 725, 1749–1767;
[van Rossum, 1995] G. van Rossum, G. Python tutorial, Technical Report
CS-R9526, Centrum voor Wiskunde en Informatica (CWI), Ams-
terdam, May 1995.Python Software Foundation. Python Language
Reference, version 2.7. Available at http://www.python.org
[Vaona et al, 2012] Vaona, L. Ciroi, S. Di Mille, F. et al, 2012, Spectral prop-
erties of the narrow-line region in Seyfert galaxies selected from the
SDSS-DR7, MNRAS, 427, 1266V;
[Vaughan et al, 2000] Vaughan, S. Pounds, K. Warwick, R. et al, 2000, X-
ray spectral complexity in Narrow Line Seyfert 1 galaxies, NewAR 44,
411-413;
[Wang & Zhang, 2007] Wang, J. M. and Zhang, E. P. 2007, The Unified
Model of Active Galactic Nuclei. II. Evolutionary Connection, ApJ,
660, 1072W
[Wu et al, 2003] Wu, J.-H. and He, X.-T. and Chen, Y. and Voges, W. 2003,
Discovery of Five Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies and Implications on
the NLS1 Model, ChJAA, 3, 423W;
[Yuan et al, 2007] Yuan, W. Zhou, H. Wang, T. et al, 2007, Systematic Study
of a Large Sample of NLS1 Galaxies from SDSS: First Results, ASPC,
373, 529Y;
[Yuan et al, 2008] Yuan, W. Zhou, H. Y. Komossa, S. et al, 2008, A Popu-
lation of Radio-loud Narrow Linse Seyfert 1 Galaxies with Blazar-like
Properties?ApJ,685,801Y;
110 Bibliografia
[Zhang & Wu, 2002] Zhang, T. Z. and Wu, X. B. 2002, Inclination of Broad
Line Region in Narrow Line and Broad Line Seyfert 1 Galaxies,
ChJAA, 2, 487Z;
[Zhang & Wang, 2006] Zhang, E. P. andWang, J. M. 2006, The Unified Mod-
el of Active Galactic Nuclei. I. Non-Hidden Broad-Line Region Seyfert
2 and Narrow-Line Seyfert 1 Galaxies, ApJ, 653, 137Z;